“Sono gli ultimi dieci giorni di ventisei lunghissimi e bellissimi anni” – Valentino Rossi comincia a prendere coscienza che tra meno di due settimane la sua vita avrà una svolta radicale. E’ comprensibilmente preoccupato, ma questo non significa che sta vivendo una crisi da ripensamento. “No, sono tranquillo e convinto che la mia sia stata la scelta giusta – ha spiegato in conferenza stampa a Portimao - E’ chiaro che è un momento emozionante, ma voglio provare a rimanere concentrato, specie dopo quanto fatto a Misano in gara. Mancano due gare, ma mi sento ancora pilota. Spero di fare due gare decenti, cercherò come sempre di dare il massimo. Poi non sarò più un pilota di MotoGP”.
Il presente, quindi, per sfuggire un’idea di futuro che è ancora troppo incerta, anche se a Tavullia si sta lavorando già da mesi per pianificare il passaggio alle quattro ruote, cercando di fare una scelta che consenta da un lato di divertirsi e, dall’altro, di capire esattamente quale è il livello di Valentino Rossi pilota di auto da corsa e non più di moto. “Sicuramente correrò con le GT, ci sono tre campionati interessanti, uno addirittura diviso tra gare sprint ed endurance, ma non ho ancora deciso con quale macchina – ha spiegato Valentino - Ho delle buone offerte, ma per me è un po’ difficile capire: nelle due ruote conosco tutto come le mie tasche, le moto, i campionati, il paddock, la gente, mentre qui è come aprire un libro nuovo. Poi si decideranno i compagni di squadra, ma saranno sicuramente forti”. L’Endurance è molto interessante, ci sarà una classe nuova con tanti nomi importanti come Ferrari, Porsche, e via così. Ma devo capire qual è il mio livello, vedere se sono abbastanza competitivo”.
Partire piano, quindi, per non rischiare di scottarsi o di ritrovarsi a fare i conti con risultati al di sotto delle aspettative, anche se in questo senso un primo banco di prova importante è previsto già a gennaio, con l’ormai tradizionale partecipazione alla 12 Ore del Golfo al volante della Ferrari del Team Kessel. “Correremo ad Abu Dhabi a gennaio, ormai è qualche anno che lo facciamo. Quella gara è ancora un divertimento: purtroppo ieri era brutto tempo, ma è stato comunque piacevole. Poi sarà diverso: nel 2021 divento un pilota d’auto, dobbiamo ancora capire quale campionato fare”.
E le moto? “Per ora sono tranquillo così, credo di aver detto tutto quello che c’era da dire sopra alle moto. Se poi dovessero mancarmi troppo vedremo di riprovarne una in qualche modo. Adesso però non ho alcuna intenzione di fare test con le moto, anche perché sono noiosi. Invece continuerò a seguire i team VR46, anche per Moto2 e Moto3 che sono sempre campionati molto interessanti e che possono dire tanto sul futuro del motorsport. Quest’anno, ad esempio, è praticamente impossibile fare un pronostico anche se mancano due sole gare. In Moto3 Acosta è stato impressionante all’inizio, ma adesso Foggia ha recuperato molto, mentre in Moto2 c’è una bella sfida tra compagni di squadra: Fernandez è forte, ma ha commesso qualche errore”