Per quanto Valentino Rossi possa essere legato a Yamaha, il Team Mooney VR46 non lascerà Ducati e le voci che circolano in questi ultimi tempi potrebbero essere solo un tentativo di quelli di Tavullia di alzare la posta. L'ipotesi è clamorosa: Yamaha che paga la VR46 per fargli gestire il team ufficiale in MotoGP, invece della Vr46 che paga Yamaha per noleggiare le sue moto come un qualsiasi team privato. Il punto di vista differente, questa volta, arriva dall’Inghilterra e a proporlo non è il classico appassionato della domenica. Si tratta, infatti, di Keith Alan Huewen. Chi è? E’ un ex pilota che ha corso nel Motomondiale tra la fine degli anni ‘’70 e la metà degli anni ‘’80 prima di diventare la voce della MotoGP in Inghilterra. Si tratta, insomma, del Guido Meda (o forse è meglio dire Mauro Sanchini) di Sua Maestà che, ospite del podcast di crash.net, è arrivato a sbilanciarsi anche rispetto alle affermazioni fatte dal presidente della FIM, Jorge Viegas, appena poche settimane fa.
“Valentino Rossi tornerà con Yamaha” – aveva detto Viegas. “Non ci credo – è stata la risposta secca i Huewen – il Team Mooney VR46 è nel posto giusto e Valentino Rossi non è uno sprovveduto”. Con buona pace, quindi, del colosso giapponese e di quel Lin Jarvis che nei giorni scorsi ha provato in ogni modo a corteggiare i vertici della squadra di Tavullia, facendo leva sul passato condiviso e sui successi ottenuti da Valentino Rossi proprio insieme a Yamaha.
“Yamaha sta lottando – ha proseguito Huewen - ma dovranno inventarsi qualcosa di molto speciale speciale in termini di promesse per convincere Valentino. Io credo che l’unica possibilità concreta sta nella proposta di far diventare la VR46 non un team satellite di Yamaha, ma il team ufficiale”. Il Dottore, dalla sua, potrebbe quindi mostrarsi interessato al corteggiamento di Yamaha più per alzare la posta che per un oggettivo interessamento. “Potrebbe essere più su ciò che la Ducati è disposta a fare per la VR46 andando avanti che si influenzerà –ha detto ancora l’ex pilota e commentatore inglese - Penso che l’intera decisione dipenderà più dal dietro le quinte, dalla situazione politica”.
Insomma, se non ci saranno influenze esterne o imposizioni dall’alto, se Yamaha non sarà disposta e mettere sul piatto tutta la struttura ufficiale e Ducati potrà continuare ad avere otto moto in pista, allora sarà praticamente impossibile rivedere i colori del 46 vicino al marchio di Yamaha, perché ad oggi la Ducati Desmosedici è la moto di riferimento per tutti. E chi ce l’ha già, quindi, difficilmente sarà disposto a cambiarla con una meno performante. Messa così, sempre secondo l’Huewen pensiero, il pallino è più nelle mani di Ducati che dello stesso Rossi. “Se la Ducati vede l'impero VR46 come una vera opportunità, allora non ci saranno cambiamenti. La Ducati è la moto migliore e la Yamaha sicuramente non lo è. Potremmo dire qualcosa di diverso dopo i primi GP se Quartararo riuscirà a mettere insieme qualcosa di nuovo in un pista come Portimao, su cui sappiamo che la Yamaha lavora davvero bene, ma quest'anno sarà una stagione lunga e sanguinosa. Penso che la VR46 sia nel posto giusto in questo momento. Se cambieranno dipenderà più dalla Ducati". Oppure da una offerta irrinunciabile - quanto improbabile - da parte di Yamaha.