Valentino Rossi a Imola per la prima del Fanatec GT, che segna anche il suo debutto come pilota di auto da corsa, l’ha detto chiaramente, precisando alcune affermazioni fatte nelle scorse settimane: “Non smetterò mai di essere un pilota di moto”. Netto, deciso, come a ribadire di essere perfettamente consapevole che il suo nome è legato per sempre alle due ruote. Però non nasconde che gli “piacerebbe diventare Valentino Rossi anche con le auto”. Anche se si tratta di un sogno e questi giorni a Imola stanno dimostrando che la strada da fare è ancora molta. “E’ tutto diverso –ha raccontato Valentino –la cosa che mi fa più effetto è che gli altri piloti vengono a chiedermi l’autografo. Ma ho grande entusiasmo e voglia di migliorare, devo prendere le misure con questo tipo di corse, dove di fatto, con quasi 50 macchine in pista, non sei solo neanche un secondo”.
Valentino ha parlato anche della sua nuova vita in casa dopo l’arrivo della figlia Giulietta: “Non mi sento ancora minoranza e ho visto le prime gare della MotoGP con lei in braccio”. La MotoGP, appunto, come qualcosa di cui il Dottore finisce sempre per parlare. Perché è stata la sua vita, perché ha rappresentato la sua consacrazione e perché, nonostante il volante per dimenticare, è ancora il manubrio a fargli battere il cuore. Tanto che anche Luca Marini e gli altri ragazzi dell’Accademy hanno raccontato di un Vale che vuole sapere sempre tutto, che chiede in continuazione e che anche ai microfoni di Sky, ieri, s’è mostrato preparatissimo. “Mi sorprende molto la KTM – ha detto – Non pensavo di trovarla lì e invece sembra proprio che siano riusciti a tirare fuori una gran moto”.
E’ sempre di moto, appunto, che si parla. Anche dopo l’addio e anche mentre si sta facendo tutt’altro. Chi conosce perfettamente quello che si prova è Giacomo Agostini che, anche se in maniera del tutto casuale, sembra aver ripreso proprio le parole di Valentino Rossi, avvisandolo: “E’ come la fine di un grande amore – ha raccontato Ago – cerchi di dimenticarlo intraprendendo subito una nuova relazione. Provai anche io con le quattro ruote, ma il destino mi ha mandato diversi segni per farmi capire che non era il caso. Le auto mi sono servite solo per diluire l’adrenalina. Mi sono distratto in altro modo poi (scherza), ma la verità è che la moto non te la scordi mai. Anche Valentino non potrà farcela”