Quando si pensa a Valentino Rossi, alla sua carriera nel Motomondiale e alla passione per la velocità che ha sempre caratterizzato la sua vita, è difficile immaginare che, a fargli da compagna di vita in questi anni, ci sia stata anche la paura.
Ma adesso che il nove volte campione del mondo ha appeso il casco al chiodo o, per lo meno, così ha fatto con la tuta da MotoGP, aprendo le porte ad una carriera su quattro ruote, il Dottore ha deciso di raccontare le ansie e le paure che hanno sempre caratterizzato il suo rapporto con il mondo dei motori.
Valentino lo ha fatto nel corso della lunga intervista rilasciata a Graham Bensinger per la sua trasmissione In Depth With Graham Bensinger, dove ha spiegato: "Quando corri c'è prima di tutto la paura di sbagliare, poi la paura di partire male, di sbagliare alla prima curva, di cadere. Hai anche paura del pericolo, soprattutto all'inizio della prima curva, quando i piloti arrivano tutti insieme e c'è il rischio concreto di cadere".
I piloti oltre alla paura devono però fare i conti, prima dell'inizio delle gare, anche con l'adrenalina: uno misto di ansia ed eccitazione che permette ai protagonisti della griglia di dimenticare il mondo esterno. "Il problema più grande è un'ora, un'ora e mezza prima del via - ha spiegato il Dottore - Quando devi mettere tutto da parte e lasciare fuori il resto: la tua casa, tua moglie… Devi entrare in un'altra dimensione".
Tra le tante cose che Valentino negli anni ha dovuto capire, di se stesso e del suo sport, una delle più difficili da accettare è stata quella di comprendere il proprio limite per evitare di superarlo: "Nel nostro sport c'è questa regola: il migliore è colui che arriva al limite ma non lo supera e corre su una linea molto sottile".