Valentino Rossi ha un contratto di un solo anno con Petronas e le voci su di un possibile rinnovo per il 2022 hanno già cominciato a circolare. D’altronde il 9 volte iridato non ha mai fatto mistero di voler correre solo se realmente competitivo, ed il passaggio al team satellite potrebbe giocare un ruolo importante nella scelta. Al contempo poi, la VR46 si sta preparando a fare il proprio ingresso come team indipendente nel motomondiale, cominciando con la moto di Luca Marini nel Team Esponsorama Racing. Alessio Salucci, per tutti Uccio, ha reso le cose un po’ più chiare durante una diretta con Sky Sport: “La deadline dipenderà molto dalle gare - ha spiegato ad Antonio Boselli - Sicuramente a metà stagione, le prime 5, 6 o 7 gare. Vediamo se ci divertiamo, se abbiamo ancora voglia e se Vale è competitivo. Per rispondere alla domanda dico sei o sette gare. Capiamo un po’ e poi vediamo”.
Poi parla del Team VR46 in MotoGP: “I nostri ragazzi sono cresciuti più velocemente del previsto, è arrivato il momento di pensare di fare un team in MotoGP. La strada è lunga, il passo da fare è importante anche dal punto di vista economico, siamo di fronte a mesi fondamentali. Non sappiamo con che moto eventualmente passare in MotoGP, di sicuro sappiamo che il nostro cuore è con Yamaha”.
Dalle parole di Uccio quindi, una cosa è certa: Valentino Rossi punta ad una Yamaha per il 2022, che sia da pilota nel Team Petronas o da Team Manager (se non da patron) del Team VR46. Una situazione che, come avevamo anticipato, mina gli equilibri fra il Dottore ed il Sepang Racing Team, che rischia di dover rinunciare alle moto se le case non potranno schierarne più di quattro. In tutto questo, Suzuki potrebbe fare da paciere. Ad Hamamatsu infatti non hanno ancora un team satellite e per Rossi (o per Razali) potrebbe essere un’opportunità interessante, soprattutto considerando la competitività della GSX-RR dimostrata da Joan Mir ed Alex Rins.