Vanni Oddera salta nel fuoco come mamma l’ha fatto in sella alla sua moto, tiene giusto casco e stivali per una questione estetica. E, dopo il caso mediatico scatenato da Fabio Quartararo (che ha corso gli ultimi giri del GP di Catalunya con la tuta aperta) abbiamo pensato di contattarlo. Lui, che oltre ad aver inventato la Mototerapia è un atleta ed un pilota, la vive certamente in modo diverso.
“Che problema c’è? - Ha esordito Vanni, di ritorno da un evento - Non capisco come mai sia successo tutto ‘sto casino. Non siamo animali, abbiamo una coscienza e sappiamo come prendere le decisioni. La tuta aperta non è pericolosa per gli altri. Ognuno si prende le proprie responsabilità, ha fatto solo bene. Ti viene di default, perché un pilota è un pilota, non pensa alla tuta aperta. E soprattutto non è nemmeno da farlo passare come un eroe, perché quando sei in gara è l’ultimo dei tuoi problemi. Sarebbe stato diverso se avesse perso uno stivale o se si fosse trovato senza visiera, perché in quel caso sarebbe stato pericoloso per gli altri. Se si fosse fermato non sarebbe un pilota”.
Poi ha raccontato dell’idea che l’ha portato a scattare le foto nudo: “Le pin-up sulle moto non devono essere per forza soltanto donne, possono essere anche uomini. Io ho iniziato a fare i nudi anche per quello, perché c’erano solo le donne e alla fine ho pensato che ci sta bene anche l’uomo, fuck the system. E quando lo faccio sono conscio che, se dovessi cadere in quel momento, mi farei più male. Però non mi obbliga nessuno ed ho la mia coscienza per valutare il rischio che sto correndo. Soprattutto, ed è la cosa più importante, non sono pericoloso per gli altri. Se uno è un professionista e sa quello che sta facendo è giusto che abbia la libertà di scegliere”.