Nell’ormai immancabile comunicato stampa all’indomani del gran premio di Catalunia, Paolo Simoncelli ha provato a tenersi distante in ogni modo dalle polemiche sulla sicurezza, sui commissari e sui comportamenti messi in atto dai piloti in pista. E ha ribadito la sua volontà di distinguersi: “Per quanto mi riguarda sono mesi che dico la mia, segnalando in continuazione e in ogni modo tutto quello che non andava. Adesso che protestano tutti io voglio stare zitto”. Quasi un atteggiamento di sfida, magari a sottolineare che lui, già lo scorso anno, aveva messo nero su bianco il suo pensiero, senza aver trovato, però, gli opportuni sostegni da parte degli altri addetti ai lavori. “Dopo queste gare di moto3 e MotoGP si è scatenata l’alterazione generale e per tutti é stato facile salire sul carro delle polemiche – ha scritto il babbo dell’incimenticato Sic - se fino a ieri tanti non erano d’accordo sull’operato della race direction, ma non si esprimevano, dopo quello che è successo, sono tutti critici. Oggi non voglio unirmi troppo al coro di voci: il mio pensiero l’ho espresso più volte. I pro e contro di queste regole é che sono da sempre troppo flessibili e ora Il giochino gli sta sfuggendo di mano. Per quanto mi riguarda torno sul circuito di Barcellona già questa settimana per il CEV, dove troverò i miei pilotini più giovani e sicuramente una direzione gara all’altezza. Come non detto, all’ ultima fermata possibile ecco che sul carro dei polemici ci sono salito anche io”.
Un accenno, dunque, sotto forma di frecciata e di battuta per chiudere il comunicato stampa, con Paolo Simoncelli che poi, però, non ha resistito a ribadire ancora una volta il suo pensiero. Lo ha fatto sulle pagine della Gazzetta dello Sport, in una intervista in cui non ha utilizzato filtri, come nel suo stile, additando Freddie Spencer e gli stewards panel come persone senza gli attributi giusti. “Abbiamo bisogno di persone che prendano decisioni –ha tuonato - Come il pilota che deve scegliere in un microsecondo, anche la Direzione di Gara deve fare lo stesso. E siccome non succede mai, vuol dire che non sanno fare il loro lavoro . Mi sembra strano che Spencer, che era un pilota, non sia capace. Inoltre ipiloti, come i bambini, hanno bisogno di regole, che vanno rispettate. Servono certezza della sanzione e un'applicazione rigorosa. Ma anche immediatezza, non un'ora dopo o la prossima gara. Se Rossi fosse stato subito sanzionato in Malesia ,dopo l'incidente con Marquez, sarebbe finito lì e a Valencia avrebbe potuto lottare per il decimo titolo. Questo è un ruolo difficile dove servono le palle e se non le hanno dovrebbero cambiare lavoro".
Netto, chiaro, categorico. Con la metafora del pilota che è come un bambino che poi, Paolo Simoncelli, apllica anche ai suoi ragazzi, visto come sintetizza il fine settimana di gara a Barcellona: “Ci sono domeniche che non vorresti finissero mai, incancellabili e domeniche da dimenticare, come questa. In questo lavoro capitano giornate così… quelle in cui non vedi l’ora di tornare a casa perché come si dice in Romagna quand lan zira lan zira! Avevamo tante aspettative, tutte sfumate… portiamo a casa un terzultimo posto e due cadute. Tatsuki si é un attimo perso, il Tatsu delle grandi soddisfazioni ha preso una pausa. Riesce a essere competitivo nelle prove ma in gara, da un po’ di tempo, usa una tattica tutta sua, che non condivido, gira all’esterno e non sui cordoli, non é incisivo, come se corresse con il braccino. Per questo si ritrova spesso nelle retrovie dove si corrono maggiori rischi. É vero che quest’ anno dal CEV sono arrivati due o tre piloti aggressivi che vogliono vendere cara la pelle, però lui deve ritrovarsi, tornare a correre come prima e smettere di seguire queste traiettorie turistiche. Poi abbiamo Fellon, che continua con dei piccoli miglioramenti ma deve riuscire a rendere la sua guida più prepotente specialmente in staccata, se no sarà molto difficile arrivare a un dunque. Bella la gara di Casadei, a parte per come é finita. Ma ci sta commettere un errore se é per giocarsi la vittoria all’ inizio dell’ ultimo giro”.