La Ferrari ha avuto una lunga tradizione di manager italiani, ma solo in tre occasioni ha scelto un manager straniero. Il primo fu Peter Schetty, svizzero, che ricoprì la carica nel biennio 1971-1972. Il secondo fu Jean Todt, francese, che divenne team principal nel 1993 e guidò la Ferrari alla vittoria di numerosi titoli di campione del mondo. Todt, proveniente da una lunga carriera di successo in Peugeot, riuscì a riportare la Ferrari al successo nonostante le difficoltà, vincendo 6 titoli piloti con Michael Schumacher e Kimi Raikkonen e 7 titoli costruttori. Ma non si è certo fermato a questo. Jean Todt è ormai un’istituzione, tanto che non solo nel 2009 è stato eletto come presidente della FIA dal Consiglio Mondiale (fino al 2021), ma dal 2015 è anche Inviato Speciale dell’ONU per la sicurezza stradale. Il suo nome, quando si parla di quattro ruote, è una garanzia persino per gli Stati, figurarsi per delle squadra di F1.
Dopo Todt, la Ferrari ha vinto solo un campionato del mondo costruttori nel 2008 con Stefano Domenicali alla guida. Negli ultimi anni ci sono stati quattro capi della Gestione Sportiva. Il quinto e terzo straniero della storia della Ferrari sarà un altro francese, Frederic Vasseur, che è già noto ai fan di Formula 1 per il suo ruolo in Renault e Sauber Alfa Romeo. Vasseur è francese come Todt, quindi molti hanno fatto paragoni tra i due. Il nuovo team principal Ferrari ha recentemente confermato che vuole incontrare Jean Todt per imparare dalla sua esperienza e avere i preziosi consigli dell'ex presidente della FIA, il responsabile della Gestione Sportiva più vincente nella storia della Ferrari. E saranno tutti consigli necessari se, come ha sostenuto in queste ore, l’obiettivo è vincere entrambi i campionati, «senza gerarchie»: «Ne abbiamo parlato con John e Benedetto [Vigna, ndr]. Quando si ha una tradizione come la Ferrari e si hanno mille persone che lavorano, l’obiettivo deve essere sempre quello massimo».