La Mercedes al Gran Premio di Spagna è rinata, mettendo a segno la seconda posizione di Lewis Hamilton e la terza di George Russell. Le modifiche apportate alla W14 hanno consentito al sette volte Campione del Mondo di “rivedere la luce in fondo al tunnel”. Tuttavia, i secondi che lo separano da Max Verstappen sono ancora 24: un’eternità per Hamilton, ma non per l’olandese: “Mi piace pensare che avere una capacità extra sia un grande vantaggio anche in Formula 1. Non si può allenare questo tipo di cose. Solo pochi piloti ce l’hanno. Per me, sicuramente Fernando Alonso ce l’ha: lo sento dal modo in cui opera in macchina, dal modo in cui sta attento alle piccole cose. Fernando continua a guidare al limite ma pensando anche ad altre cose”.
Max si riferisce alla capacità innata di comprendere nell’immediato il contesto di gara nel profondo: “Per esempio, quando parlo con l’ingegnere, io sento anche il pit stop di una Ferrari. Al punto da chiedere a Gianpiero (Lambiase): ‘Hanno boxato? L’ho sentito alla radio’. Se sei concentrato totalmente sulla tua guida, probabilmente non lo sentirai, perché sei completamente focalizzato su quello che dice l’ingegnere. Se Hamilton è allo stesso livello su questa caratteristica? No. Fernando si distingue di più su questo. Probabilmente la gente inizierà a odiarmi per averlo detto, ma io la vedo così”.