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Verstappen, è la volta buona per restituire un ceffone a papà Jos? C'è l'ipotesi 24 Ore di Le Mans padre e figlio, ma "Correre insieme a Max..."

  • di Luca Vaccaro Luca Vaccaro

20 gennaio 2025

Verstappen, è la volta buona per restituire un ceffone a papà Jos? C'è l'ipotesi 24 Ore di Le Mans padre e figlio, ma "Correre insieme a Max..."
Dopo anni passati a fare da mentore al figlio, guidandolo lungo la sua scalata alla Formula 1, Jos Verstappen ha ammesso che, nonostante condividere l’abitacolo di una vettura sia uno dei sogni di Max, questa rappresenti una sfida troppo grande, persino per uno come lui: “Sono troppo lento. Non credo che correre insieme possa mai concretizzarsi”. Poi, la confessione sul futuro dell’olandese: “Max cerca le vittorie. Se Red Bull non potrà garantirgliele si guarderà intorno”

di Luca Vaccaro Luca Vaccaro

Non basterebbe un libro per contenere tutti gli aneddoti in merito al rapporto tra Max Verstappen e papà Jos. Una storia fatta di festeggiamenti e arrabbiature, come quella volta che, dopo un weekend negativo negli anni del karting, Jos non parlò al figlio per una settimana. Eppure, i ruoli tra i due sembrerebbero essersi invertiti. Una preparazione rigorosa, quasi a voler costruire sin da subito un campione, pronto a scrivere la storia della Formula 1. Il tempo poi, ha dato ragione a Jos: Max ha stupito tutti sin dal suo primo giro al volante di una monoposto, diventando ogni giorno sempre più veloce e oggi, a dieci anni dal suo debutto in Australia vanta già quattro titoli mondiali conquistati.

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Tra i sogni di Max però non c’è solo la gloria in Formula 1, come da lui stesso più volte affermato. Il mondo endurance lo attrae, così come l’idea di disputare, un giorno, la 24 Ore di Le Mans insieme al papà. Un affare di famiglia, a cui però Jos non è poi così sicuro di voler partecipare, consapevole di quanto veloce sia diventato il figlio: “Ne parla spesso, è vero, ma sono troppo lento per lui. Per questo non credo che questo progetto possa mai concretizzarsi” ha affermato alla testata F1-Insider.com, riferendosi alla possibilità di vederli un giorno insieme a condividere l’abitacolo di una vettura. 

Quella dei due Verstappen è un pò come la storia dell’alunno che supera il maestro, senza però mai dimenticare tutto il lavoro fatto per arrivare ad essere tra i migliori al mondo. Max ne è consapevole, tanto da ribadirlo ogni qual volta si presenti l’occasione: “È difficile spiegare quanto mi abbia dedicato, perché probabilmente ancora non mi rendo conto di quanto abbia fatto. Senza di lui, non sarei seduto qui. Aveva l'obiettivo di farmi diventare, prima di tutto, migliore di lui e poi di cercare di arrivare in Formula Uno” dichiarava dopo aver conquistato la sua 41esima vittoria in carriera, in Canada, nel 2023. 

Jos Verstappen Max Verstappen
Jos Verstappen e Max Verstappen dopo la conquista del primo titolo, nel 2021.

Un obiettivo che, a sentir parlare papà Verstappen è stato raggiunto. Il figlio non solo è arrivato in Formula 1, ha vinto, tanto, affermandosi come uno dei piloti più forti che la categoria abbia mai visto. Che Max potesse essere un campione Jos l’aveva intuito prima di tutti, forse però ancora inconsapevole di tutto quello che sarebbe successo solo qualche anno più tardi. Ciò che sinora ha contraddistinto l’olandese, aldilà del talento cristallino, è stata la fame di vittoria, anche quando, soprattutto nella fase finale della scorsa stagione, si è trovato a lottare prima con la sua Red Bull, poi con gli avversari alla corsa al titolo. Un aspetto, questo, che secondo Jos Verstappen potrebbe spingere Max a intraprendere una nuova sfida: “L’obiettivo di Max è vincere le gare. Se ritiene che questo non sia più possibile alla Red Bull, un trasferimento non è da escludere. Se si guarda alla seconda metà del 2024, non si può essere ottimisti. La Red Bull non è riuscita a rendere la vettura costantemente veloce e sicuramente ha tanto lavoro da svolgere in questo inverno per mettere in pista una macchina più facilmente prevedibile e capace di adattarsi meglio alla diverse tipologie di circuiti”. 

Dunque, un futuro ancora tutto da scrivere, tra sogni e possibili nuove avventure, nonostante una carriera già memorabile che lo ha portato, a soli 27 anni, ad essere considerato uno dei più grandi mai visti.

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