La carriera di Sebastian Vettel in Formula 1 sta davvero per concludersi. Ancora un paio di Gran Premi e l'ex ferrarista sarà davvero a tutti gli effetti un ex, con una nuova vita da cominciare.
"Mi aspetto di farcela segretamente senza la F1 come se affrontassi una sorta di riabilitazione", ha scherzato (ma neanche troppo) il quattro volte iridato, che ha anche un modello da seguire.
Stefan Raab è stato un conduttore famosissimo in Germania, almeno fino a quando nel 2015 non ha detto addio alla tv: "Era onnipresente nel panorama televisivo tedesco ma da quando ha annunciato che avrebbe smesso è rimasto praticamente in silenzio da un giorno all’altro. Bisognerebbe chiedergli se è felice o meno, ma prima di tutto penso che sia ammirevole. Ha dimostrato di non esserne diventato dipendente, che è un pericolo particolarmente grande nello sport. Non ho foto che mi ritraggono appese sul muro di casa, né ho trofei in mostra. Ho un sacco di altri interessi a cui non vedo l’ora di dedicarmi. Stare a casa con tre bambini non sarà mai noioso“.
Vettel di recente ha parlato anche di Max Verstappen, ma soprattutto di suoi padre Jos "Io non sono stato picchiato. Ma se vieni picchiato per tutta la vita, funziona? Oppure funziona essere amati e farsi spiegare come vanno le cose nel mondo?", si è chiesto Vettel.
"Se si confrontano le due cose, chi è più resiliente? La resilienza è reagire, colpendo a tua volta qualcuno che ti attacca? Oppure la resilienza è la forza di capire cosa è appena successo, riflettere e ripartire da lì? Essendo io stesso un padre affronto queste sfide ogni giorno. Se accetti il fatto che i tuoi figli possano risponderti, allora devi anche affrontare il fatto che loro rispondono. Penso che sia un argomento affascinante, perché determina molto di ciò che diventiamo in seguito e di come gestiamo le situazioni. E non sto parlando di quante gare possiamo vincere. La nostra infanzia è fondamentale. Si possono fare tante cose bene e tante cose male", ha concluso.