Al Festival of Speed di Goodwood, il quattro volte campione Sebastian Vettel non si è fatto notare solo per esibirsi al volante della sua celebre Williams FW14B, che partecipò al mondiale del 1992, e poi anche della McLaren MP4/8 del 1993, in testa un casco speciale in ricordo di Ayrton Senna, che quell’anno corse il suo ultimo mondiale con la Woking prima di passare alla Williams. Vettel ha infatti dominato la scena anche come “opinionista”, dicendo la sua su molti temi di suo interesse. Uno, ad esempio, quello della sostenibilità ecologica: Vettel è promotore di una iniziativa, chiamata Race without Trace, che consiste nell’utilizzare carburante sintetico e a impatto zero per i motori, ad esempio, delle due monoposto utilizzate a Goodwood. Eventi legati al riscaldamento climatico, come l’alluvione che ha fatto cancellare il Gran Premio di Imola, sono diventato un rischio di cui ormai tenere conto normalmente: “Imola è stata cancellata, ovviamente, così come Goodwood sabato – ha detto l’ex pilota – penso che ci sia una correlazione tra il clima estremo e il mondo che cambia e si riscalda. Quindi, a patto che non si guardi completamente altrove, credo che la crisi climatica abbia un impatto su molte persone già oggi, in molti luoghi del mondo”.
“Quest’anno c’è stata la gara di Miami che ha rappresentato una minaccia – ha spiegato Vettel - perché due o tre settimane prima era allagata e la pista era sott’acqua, quindi la gara avrebbe potuto essere annullata se fosse accaduta tre settimane prima. In Canada ci sono stati gli incendi boschivi che, se i venti fossero durati un po’ di più, probabilmente Montreal sarebbe stata cancellata dal calendario. Quindi è una minaccia reale”. L’ex Ferrari ed ex Red Bull è del parere che addirittura in comba un pericolo sulla stessa possibilità di disputare i Gran Premi per decisione delle autorità: “Bisogna riconoscere che il mondo sta cambiando e ha un impatto sulle nostre vite. Temo che la minaccia più grande sia quella che a un certo punto i governi guardino alle cose che possono vietare, e forse il motorsport potrebbe essere una di queste. Non voglio che ciò accada, perché penso che sia un grande sport. Ci sono molte persone che vengono qui, che amano stare qui, che si divertono, quindi sarebbe un peccato perdere tutto questo perché non possiamo più permettercelo”.