Sorride e festeggia un secondo posto che sa di rivincita e sconfitta insieme, Carlos Sainz. E lo fa con quella gioia a metà di chi sa bene che la storia sarebbe potuta andare diversamente. Lui che non è ancora riuscito ad ottenere una pole position, una vittoria, un successo vero e solo suo in Formula 1. Lui che dopo una prima stagione in Ferrari da pilota concreto e costante nel 2022 ha dovuto fare i conti con i guizzi di talento di un compagno di squadra che non si risparmia mai.
Uno da tutto o niente, come Charles Leclerc, che assomiglia all'altro, da tutto o niente, campione del mondo in carica e leader del mondiale. Avversari che Sainz studia, a cui si avvicina, da cui impara e copia, ma che non riesce a far coincidere con se stesso. Come se anche provando non riuscisse ad assomigliare - anche lui - a quelli lì. Ed è assurdo che questa lontananza emerga proprio nel miglior momento della stagione di Sainz, nell'unico attimo in cui - da marzo ad oggi - è stato realmente in lotta per la vittoria di una gara.
Una lontananza che emerge dagli errori piccoli nei giri decisivi, proprio quando davanti a lui Verstappen di errori non ne ha fatti e concessi mai. Dall'attesa, forse anche dalla paura di provarci, di buttare via un risultato fondamentale, per sé e per la squadra, per il dubbio di poter forse ottenere una vittoria.
Ed è lì che abita ciò che li rende diversi. Ciò che nonostante il risultato del Gran Premio del Canada, con il podio di Sainz e il quinto posto di Leclerc, rende Charles più vicino e Carlos più lontano. La consapevolezza che, al posto suo, il monegasco dentro quella lotta contro Verstappen ci avrebbe buttato tutto se stesso. Con il rischio di perdere punti poi impossibili da recuperare? Anche dopo i due DNF di Barcellona e Baku? Sì, senza alcun dubbio sì.
Perché dentro una rimonta (doppia) che ha catalizzato la gara fino al finale, Leclerc ha detto ancora una volta di non aver mollato. In pista prima, superando, soffrendo, arrabbiandoci e ricominciando tutto da capo, e a parole nel post gara. A domanda: "Credi ancora nel mondiale?", Charles ha risposto senza esitazione: "Sì, certo! Quanti punti sono? 49? Due gara e ci siamo".
Nessun dubbio, nel cuore e nella testa di chi ad altro non sa e non può pensare. Nessuna distanza a separarlo dal podio, dalla lotta mondiale e dal suo rivale per il titolo, anche dal fondo di una griglia che in Canada non poteva pensarli più lontani. Lontani come invece sono sembrati Verstappen e Sainz, separati da meno di un decimo e da un solo gradino del podio, ma mai così distanti.