I motori reggeranno? I piloti riusciranno a non farsi male? Lin Jarvis non nasconde che queste domande sono nella sua testa già da un po’. Da quando, precisamente, ha appreso come un fulmine a ciel sereno che dal 2023 sarebbero state introdotte le Sprint Race. Una decisione piovuta dall’alto e di cui il manager inglese della Yamaha, così come i suoi colleghi delle altre case costruttrici e degli altri team, ha solo potuto prendere atto. Adesso, però, tutti i suoi dubbi e i suoi timori li ha affidati alle pagine di Speedweek, in una lunga intervista in cui spiega la grande incertezza in cui tutti si trovano a navigare alla vigilia dell’inizio del mondiale 2023.
“E’ tutto nuovo per tutti - ha detto Jarvis - Quindi al momento c'è solo incertezza. Non so se avremo bisogno di un motore aggiuntivo perché probabilmente faremo tanti chilometri nella stagione 2023. Non riesco ora a dire se ci saranno molti cambiamenti, ma non credo. E in termini di budget non ci aspettiamo nemmeno maggiori spese”. Un modo, quest’ultimo, per ribadire che le case costruttrici non hanno alcuna intenzione di rivedere i contratti dei piloti che si troveranno a percepire lo stesso stipendio dello scorso anno pur dovendo correre, di fatto, il doppio delle gare. Per Jarvis, piuttosto, i problemi in vista sono altri.
“In una gara prendi più rischi rispetto alle qualifiche – ha detto ancora Jarvis – quello che mi spaventa è la possibilità di maggiori infortuni. Controllare una MotoGP non è uno scherzo e è chiaro che con più gare ci saranno anche più infortuni, con tutti quello che può conseguirne per i piloti e per il lavoro nei box. Dovremo avere le moto pronte per la gara già 24 ore prima rispetto a prima: adesso la squadra dovrà preparare la moto per la gara di sabato. E poi dovrà cambiare di nuovo l'assetto per la gara più lunga di domenica per ottenere ancora una volta il massimo. Durante la presentazione del team a Jakarta abbiamo parlato del fatto che i piloti hanno bisogno di sempre più energia fisica per poter portare al limite e al massimo livello una MotoGP. Si pretende molto dai piloti. Gestiremo questa nuova situazione, ma tutti dovranno farlo e forse la squadra che vincerà il campionato del mondo sarà quella che riuscirà meglio a adattarsi alla novità. In ogni caso, dobbiamo pianificare a lungo termine e tenere a mente l'intera stagione. Bisognerà capire come rimanere al top per tutta la stagione fino alla fine di novembre".