“Repubblica ha pubblicato in maniera indebita il video dell'incidente di Alex Zanardi che mio malgrado ho ripreso l'anno scorso. L’avevo subito consegnato alle forze dell’ordine accorse e ho scelto di non diffonderle per rispetto di tutto le persone coinvolte nella tragedia, nonostante molti me le abbiano chieste offrendo anche denaro”.
Si esprime così Alessandro Maestrini, autore del filmato del campione che ha perso il controllo della propria handbike finendo contro il camion che arrivava dalla direzione opposta, dopo aver appreso che le immagini erano state diffuse. Immagini girate vicino a Pienza, in provincia di Siena, dal videomaker perugino che si sono rivelate decisive o comunque fondamentali per l’inchiesta che vedeva come unico indagato il camionista, che è stato scagionato, come auspicato dal suo avvocato.
Al riguardo Maestrini ha risposto con un video su Facebook.
Lo stato d'animo, fin dai primi secondi, è chiaro: “Mi trema la mano da quanto sono nervoso. Prego tutti i miei amici e non di condividere questo video perché stamattina è successo un qualcosa che ha dello scandaloso”.
E aggiunge: “L’ho messo a disposizione della Procura perché lo ritenevo doveroso per poter giudicare in maniera corretta quell’evento. E non mi sono mai sognato di pubblicarlo, perché avevo molto remore, pur avendo avuto delle offerte, a guadagnare su una disgrazia del genere che mi ha toccato profondamente. E cosa succede? Trovo il mio video pubblicato sul sito della Repubblica”.
Maestrini si dice scandalizzato anche perché la testata giornalistica ha scelto di pubblicare come spesso si fa in questi casi il filmato con il proprio watermark sopra (ossia con la scritta in sovraimpressione costante per far sì che la clip non venga “rubata” da altri): “Come dire, queste sono immagini nostre. No, cari signori di Repubblica, quelle le ho girate io! E se io non mi sono mai permesso di pubblicarle, voi non lo dovete fare perché siamo tutti giornalisti (mostra il tesserino, ndr) e c'è una deontologia da rispettare, ok?” Maestrini, pur consapevole che ormai sia troppo tardi e inutile, dice di aver mandato una diffida.
Ecco la videodenuncia.