Vedi Mark Zuckerberg provare i nuovi occhiali Ray-Ban Stories di Facebook e non puoi che chiederti: "Perché Mark? Perché ti sei inventato pure questa?".
Ok, sono fighissimi, è vero: dei classici Ray-Ban Wayfarer dotati di una tecnologia avanzata e super intelligente che permette di scattare foto, registrare video, ascoltare musica e utilizzare i comandi vocali di Facebook senza dover ricorrere all'uso delle mani.
Sono configurabili in base ai propri gusti e facilmente acquistabili sia online che nei negozi Ray-Ban a un prezzo che, considerando le tariffe base delle montature tradizionali, non fa nemmeno girare la testa: 329 euro per sentirsi subito dei Top Cruise nostrani.
Un colpo di genio del CEO di Facebook che, in collaborazione con Luxottica, ha fregato le aziende leader del settore che in passato hanno provato a sperimentare la stessa tecnologia, compresa la grande sconfitta Google, senza però ottenere buoni risultati in termini di vendite. La collaborazione con Ray-Ban ha così aggiunto un "telaio elegante" a un prodotto già esistente, migliorandolo e dando la giusta spinta sul campo del marketing.
Foto e video possono essere realizzati anche già in formato social, adatti alla condivisione immediata, che può avvenire tramite Bluetooth alla nuova applicazione Facebook View. Tutti ancora più connessi quindi, pronti a scattare senza neanche la fatica di dover estrarre lo smartphone dalla tasca.
Nel centro esatto dell'occhio del ciclone di questa esaltazione improvvisa, scatenata dall'idea di potersi sentire degli agenti della CIA in missione all'Esselunga, sorge spontaneo un dubbio: "Ma la privacy?".
Nel decennio della vita online, in cui tutto diventa pubblico e virale e il consenso all'uso della propria immagine si è trasformato in carta straccia, l'arrivo di questi occhiali potrebbe essere un primo passo verso una scala che porta ancora più in basso, dentro ad un mondo in cui - chiunque - può fotografare sconosciuti per strada senza nemmeno l'ombra dell'altrui sospetto.
Per arginare i problemi Facebook ha inserito un piccolo segnale luminoso all'interno della telecamera, che viene attivato automaticamente nel momento dello scatto, ma stando alle prime recensioni internazionali questa luce diventa quasi invisibile se ci si trova di giorno e all'aperto o in luoghi molto illuminati artificialmente. Quindi, consiglio per tutti i nostri nuovi aspiranti stalker: non scattate foto di nascosto al cinema, vi beccherebbero subito. Per strada, al parco o in un qualsiasi luogo ben illuminato invece potrete stare tranquilli.
A rendere quest'invenzione ancora più inquietante c'è proprio il viso rassicurante di Mark Zuckerberg. Tra tutti i detentori dei nostri dati personali, da Google a Apple passando per tutti i siti internet sicuri o meno a cui diamo il consenso ogni giorno, quello meno rasserenante è proprio Facebook. Tra gli scandali di Cambridge Analytica e il grande polverone mediatico sollevato nel 2018 il fatto che gli occhiali intelligenti, perfetti per fotografare e filmare le persone senza il loro consenso, siano nelle mani di Zuckerberg & Company rende il nuovo gioiellino tecnologico il perfetto oggetto di scena per un'avvincente puntata di Black Mirror.