Francesco “Pecco” Bagnaia, fresco di secondo posto con vittoria sfiorata al Gp d’Austria, ha contestato il sito tuttomotoriweb.com accusandolo sostanzialmente di far ricorso a titoli fuorvianti in un’ottica di clickbaiting, ossia per aumentare i clic e di conseguenza le visite al portale.
A questo riguardo va sgombrato il campo da ogni ipocrisia e va spiegato un po’ come funzionano le cose a chi ancora non l’avesse capito in quest’epoca in cui tutti sono abituati ad avere tutto gratis: aumentare le visite (e quindi gli introiti pubblicitari) è lo scopo di ogni testata online, anche quello dei giornaloni che, mentre magari si ergono a censori e a fari del perbenismo, al clickbaiting scabroso dedicano intere sezioni dei siti. Le testate offrono un prodotto (più o meno ben fatto e originale), pagano persone (più o meno brave) per realizzarlo e quindi devono provare a rientrare dei costi e se possibile guadagnarci, massimizzando il numero di visitatori: la differenza, oltre che nella qualità, sta nel tasso di “onestà” e deontologia (si scusi la parolaccia) con il quale lo si mette in pratica.
Lungi da noi quindi fare la morale a nessuno: ci limitiamo semplicemente a riportare l’attacco di Bagnaia. Commentando su Facebook l’articolo “Bagnaia e i consigli di Valentino Rossi: «Quando corro non ci penso»”, lanciato sul social con la frase “#Bagnaia è cresciuto: non chiede più aiuto a #ValentinoRossi»”, Pecco ha scritto: “Come al solito i vostri titoli per avere più visite sono del tutto fuori strada da quello che uno dice”. Un commento che ha ottenuto più del doppio di “mi piace” rispetto a quelli del pezzo.