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Il paradosso di Pecco: Bagnaia, quando non esalta, è in crisi

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

10 giugno 2021

Il paradosso di Pecco: Bagnaia, quando non esalta, è in crisi
Sembrano essere bastate la caduta del Mugello e la prova non entusiasmante di Barcellona per mettere in moto la solita macchina dei giudici: “Pecco non è pronto”, oppure “pecco è in crisi”. Il pilota piemontese non replica e continua a tenere alta la concentrazione, limitandosi a spiegare cosa non ha funzionato al Montmelò. In sua difesa, però, è intervenuto Paolo Ciabatti

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Per Ducati potrebbe essere l’anno buono: due piloti giovani e affamati, una moto che sembra aver risolto la stragrande maggioranza dei suoi problemi e un ambiente che ha ritrovato un clima più che positivo. Ma basta un mezzo passo falso, una domenica al di sotto delle aspettative, che intorno alla Ducati, e soprattutto intorno ai piloti della Ducati, si sollevano le solite critiche. E’ stato così per Jack Miller all’inizio del mondiale, con l’australiano che in molti bollavano già come un sopravvalutato destinato a rivelarsi l’ennesima delusione, ed è così, adesso, per Francesco Bagnaia. Pecco, infatti, è reduce da due risultati non entusiasmanti: la caduta al Mugello e  l’ottavo posto di Barcellona. Nella classifica mondiale è ancora tra i primissimi e al Sachsenring ci arriverà da candidato al titolo, vestendone ancora perfettamente i panni. Eppure c’è già chi parla di crisi per il pilota piemontese trapiantato a Tavullia. Tanto che in questi giorni ad intervenire è stata direttamente Ducati.

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“Fare drammi è ridicolo – ha spiegato Paolo Ciabatti in una intervista a Speedweek, precisando anche che la caduta del Mugello e l’ottavo posto del Montmelò c’entrano poco o niente l’uno con l’alto - E' vero che abbiamo creduto fortemente in un podio o addirittura in una vittoria al Mugello, infatti Pecco Bagnaia è stato quasi accusato di essere caduto. In gara però è stato più veloce di Fabio . Semplicemente  è caduto. Pecco è rimasto profondamente sconvolto da quanto accaduto a Jason Dupasquier. Pertanto, è stato difficile per lui rimanere concentrato. Poi ha commesso un errore ed è andato sulla ghiaia. Questo è”. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda il Montmelò, dove Ducati era consapevole di dover limitare i danni: “A Barcellona c’era poco grip – ha aggiunto - Sono condizioni generalmente negative per noi . Domenica abbiamo ottenuto due podi e il risultato di Pecco non è certo da buttare. Ducati c’è e ci sono anche tutti i suoi piloti, nessuno escluso”.

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Nessuna crisi, dunque, e piena fiducia verso l’italiano da parte del Team di Borgo Panigale, con Bagnaia che in questi giorni ha preferito non replicare a chi lo accusa di essere andato in crisi a causa delle belle prestazioni del suo compagno di squadra. Testa bassa e lavoro per Pecco che ai taccuini della stampa ha solo spiegato la ragione di una gara lontano dai primi a Barcellona: “Abbiamo deciso di scegliere la gomma media convinti che saremmo riusciti a gestirla bene, ma negli ultimi giri non ne aveva più. Purtroppo abbiamo commesso un errore, ma ci sta e non possiamo rimproverarci nulla se non il fatto che sarebbe stato meglio fare più giri con la dura. Il problema principale non era tanto il grip in uscita, tanto quello in ingresso: nelle curve a destra, in inserimento, la moto partiva diventando difficile da gestire. Fare un errore sarebbe stato troppo facile e ho preferito accontentarmi piuttosto che cadere”. Non certo un ragionamento da pilota in crisi che ha ormai abbandonato il sogno di salire sul tetto del mondo.

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