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A Barcellona si è ufficialmente aperto il MIRcato piloti (e non è un errore)

6 giugno 2021

A Barcellona si è ufficialmente aperto il MIRcato piloti (e non è un errore)
Il campione del mondo sta mandando ripetuti segnali a Suzuki e, pur avendo ancora un anno di contratto, il colpo di scena è dietro l’angolo. Quella del 2022 sembrava una griglia già scritta, con pochissime novità, invece il quadro che si va disegnando comincia a farsi veramente interessante

La griglia 2022 sembrava praticamente fatta, con le certezze già acquisite di arrivo in MotoGP per Fabio Di Giannantonio e Remy Gardner, con Marco Bezzecchi e Raul Fernandez vicinissimi ad una promozione e due sole incognite: la decisione di Valentino Rossi se appendere o meno il casco al chiodo e quella di Andrea Dovizioso sulla possibilità di tornare in pista con Aprilia. Movimenti normali, che comunque non avrebbero stravolto più di tanto gli scenari del futuro, con i primi della classe che avrebbero di fatto mantenuto gli assetti di quest’anno. Ma a Barcellona qualcosa è successo e il mercato piloti si è definitivamente acceso. Sulla scia di una serie di mal di pancia che potrebbero stravolgere ogni certezza.

Due, in particolare, le situazioni da tenere sotto controllo: quella di Joan Mir con Suzuki e quella di Yamaha con Maverick Vinales. Nel primo caso c’è un pilota che sembra cominciare ad essere stufo della sua moto, nel secondo caso, per dirla con una battuta, c’è una moto (una casa) che sembra cominciare ad essere stufa del suo pilota. Ma andiamo per ordine. Perché la miccia che potrebbe scoppiare a breve è proprio quella di Joan Mir. Il campione del mondo in carica in questi giorni ha fatto capire che si aspettava molto di più dalla Suzuki, ponendo l’accento su quanto gli altri siano riusciti a migliorare pur dovendo muoversi dentro le regole del congelamento dello sviluppo, rispetto a Suzuki. Ieri ha addirittura affermato che lui è riuscito a migliorare il tempo fatto lo scorso anno proprio a Barcellona, ma che la sua GSX-RR di più non gli avrebbe proprio consentito al cospetto di avversari che, invece, sono cresciuti tantissimo. Tanto che c’è chi è pronto a scommettere che Joan Mir e Suzuki potrebbero separarsi già alla fine di quest’anno, nonostante un contratto che li lega fino alla fine del 2022. Aprendo, quindi, non il mercato piloti, ma il MIRcato piloti, visto l’effetto domino che ne conseguirebbe.

Suzuki, dalla sua, potrebbe infatti  essere pronta a non farne un dramma, perché c’è un altro top rider che è finito in questi giorni sulla graticola. Si tratta di Maverick Vinales, sempre più in crisi a causa anche di un compagno di squadra che, invece, vola letteralmente con la Yamaha M1. Il cambio di capotecnico imposto da Yamaha, con Esteban Garcia sostituito a stagione in corso da Silvano Galbusera, è un messaggio chiaro per Vinales e le parole di Maio Meregalli suonano come un ultimatum: “Yamaha non stava raccogliendo abbastanza in proporzione all’investimento fatto”. Che, tradotto in termini spiccioli e cinici, significa una cosa sola: adesso cambiamo il capomeccanico, ma se le cose non cominciano a girare siamo pronti a cambiare pure il pilota. E’ chiaro, quindi, che se Yamaha dovesse dare il benservito a Maverick Vinales, Suzuki sarebbe prontissima a spalancargli le porte (sarebbe tra l’altro un ritorno) per una sorta di clamoroso scambio con Joan Mir. Fantascienza? Al momento sì, ma le avvisaglie ci sono tutte per tenere gli occhi apertissimi. Anche perché in casa Yamaha c’è pure un Franco Morbidelli che ha dimostrato di meritare la moto ufficiale e l’ipotesi di ricomporre la coppia che lo scorso anno vestiva i colori Petronas non è così assurda, soprattutto in considerazione del fatto che nel team malese vorrebbero a tutti i costi promuovere in MotoGP il pupillo di Razlan Razali, Jake Dixon (e lo vuole anche Dorna che ha bisogno di piloti inglesi in pista). Se Valentino Rossi, come sembra, dovesse decidere di esserci per un anno ancora, i quattro di Yamaha potrebbero essere, appunto, Quartararo e Morbidelli nel team ufficiale e Rossi con Dixon in quello marcato Petronas. Con Vinales sbattuto fuori dopo anni di fiducia (e ingaggio altissimo) non ripagata.

Più serena, invece, la situazione in Ducati. Quelli di Borgo Panigale avranno verosimilmente otto moto in pista nella prossima stagione e se i due ufficiali e i due Pramac sono già al sicuro per il 2022, per quanto riguarda il Team VR46 Aramco e il Team Gresini i nomi sui cupolini sembrano già scritti: Bezzecchi e Marini per la squadra tavulliese e Bastianini con DiGiannantonio per la squadra della famiglia Gresini. In Ducati, però, piace anche Fernandez e un tentativo per provare a soffiarlo a KTM lo faranno sicuramente. E’ per questo che proprio in KTM sarebbero pronti a dare il benservito, oltre che a Iker Lecuona (per lui si parla di un ritorno in Moto2) anche a Danilo Petrucci. Il pilota di Terni piace ad Aprilia, ma non è la prima scelta perché, come è noto, a Noale vorrebbero Andrea Dovizioso. Il piano B si chiama, appunto, Danilo Petrucci e il piano C si chiama Joe Roberts. Altri nomi non sono neanche presi in considerazione visto che in Aprilia se dovessero fallire tutte e tre le trattative sono tutti pronti a rinnovare la fiducia a Lorenzo Savadori piuttosto che andare a scommettere su qualche altro pilota che potrebbe essere sulla piazza.

E Honda? Novità all’orizzonte non sembra ce ne siano, ma è noto che è dai tempi di Livio Suppo che a quelli di Iwata piace tanto Joan Mir. Davvero c’è chi crede che - se dovesse esserci la possibilità di una separazione tra Suzuki e il campione del mondo in carica – in Honda non proverebbero a garantirsi un futuro oltre Marc Marquez?

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