Maverick Vinales cambia capotecnico per la seconda volta in due anni. Nel 2019 lo spagnolo aveva allontanato Ramon Forcada, prima al lavoro con Jorge Lorenzo ed ora con Franco Morbidelli, per sostituirlo con Esteban Garcia, assieme al quale aveva vinto il mondiale Moto3 nel 2013. Per essere più a suo agio e tornare a quando tutto andava bene, allontanandosi da un Forcada tanto capace quanto severo.
Ora un nuovo cambio: a fianco di Maverick c’è Silvano Galbusera, ex capotecnico di Valentino Rossi. Rispetto al solito però, sembra che la scelta non sia venuta dal pilota (come di consueto) ma dalla Yamaha e soltanto in seguito accettata da Vinales. Come a dire che Garcia avrà anche portato la serenità nel box, ma che ad Iwata contano i punti.
E Vinales, di punti, non ne sta portando abbastanza. Lo ha spiegato chiaramente Maio Meregalli ai microfoni di Sky: “I risultati non valevano l’investimento che Yamaha ha fatto con Maverick”. Come a dire che così, anche visti i risultati di Fabio Quartararo, non si può continuare. E per quanto Meregalli abbia puntualizzato che si tratti di una scelta tecnica (e non psicologica) per mettere Maverick nella condizione di dare il massimo, il tutto suona più come un ultimatum.
Anche perché l’alternativa si chiama Franco Morbidelli ed è giusto dietro casa. Franco, anche quest’anno, sta dimostrando una forza mentale sempre più determinante in una MotoGP così incerta, mentre Vinales al contrario è costantemente in difficoltà: dalla querelle con Marc Marquez al Mugello (dove ha perso concentrazione) agli errori in partenza (che si porta dietro da anni) fino ad arrivare ai ferri corti con l’opinione degli appassionati (arrivando a cancellare il suo profilo Twitter). Maverick dalla sua ha un talento straordinario e una velocità che gli invidiano in molti. Dovrà farla fruttare però, e l’impressione è che dovrà farlo in fretta.