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Indiana Jones torna in Italia.
Al cinema? No, in un videogioco

  • di Damiano Panattoni Damiano Panattoni

19 gennaio 2021

Indiana Jones torna in Italia. Al cinema? No, in un videogioco
In attesa di rivederlo al cinema per la quinta avventura, il teaser trailer del videogames, sviluppato da Bethseda e da MachineGames, sembra suggerire l'arrivo a Roma di Indy

di Damiano Panattoni Damiano Panattoni

Ricordate il logo viola della Lucasfilm Games, simbolo di quelle lunghe notti a giocare a Monkey Island? Ecco, la Lucasfilm e la Disney hanno deciso di rimettersi insieme, annunciando interessanti novità. La prima? Reggetevi forte: il nuovo videogioco di Indiana Jones. Eh già, perché il Dottor Henry Jones Junior, prima di tornare sul grande schermo per la quinta avventura (lo dovremmo trovare al cinema nel 2022, diretto da James Mangold e con Steven Spielberg come produttore), lo rivedremo in versione games, nel gioco sviluppato da Bethseda e da MachineGames, ovvero lo studios svedese che ha portato alla ribalta il franchise di Wolfenstein.

 

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L'annuncio – condito da un veloce teaser trailer, giusto per far aumentare l'hype – ha subito mandato in visibilio i fan, che vogliono rispolverare il mitico fedora e l'immortale giacca di pelle di Harrison Ford. E, proprio dal trailer, è forse venuta alla luce qualche informazione in più sul gioco. Tenetevi forte: forse, e diciamo forse, Indiana Jones farà ritorno in Italia. Per la precisione a Roma. Lo script, ancora avvolto nel mistero, è probabilmente suggerito in queste prime immagini, in quando vediamo un biglietto aereo con destinazione la Capitale e datato 21 ottobre 1937. Periodo, questo, assolutamente scottante, in quanto sappiamo benissimo quanto i nazisti siano un elemento chiave nella trilogia di Indiana Jones. Data che, tra l'altro, farebbe posizionare la storia tra I Predatori dell'Arca Perduta e L'Ultima Crociata.

L'idea che il gioco possa essere ambientato, almeno in parte, a Roma, è spinta anche dal fatto che nel trailer viene mostrata una mappa con le strade del Vaticano, oltre ad alcune epistole indirizzate ad un prelato. Se due indizi fanno una prova, noi aggiungiamo anche che il periodo storico è particolarmente caratterizzante per la MachineGames, in quanto sia Wolfenstein The New Order e Wolfenstein 2 The New Colossus sono ambientati durante il Terzo Reich. Ma, se la notizia ha scaldato gli animi degli aspiranti archeologi, alcuni di loro temono di non poter giocare con Indy senza avere l'Xbox o un PC Windows. Già perché la MachineGames è in fase di acquisizione da parte di Microsoft, e parallelamente i canali Twitter di Xbox hanno rimarcato molto la notizia festeggiando l'annuncio con l'emoticon che ricorda Indiana Jones.

Cronologicamente parlando, l'ultimo videogioco con Indiana Jones è datato 2009, Indiana Jones e il Bastone dei Re. L'accoglienza fu tiepida, anche perché il gioco era sviluppato solo per Wii, Nintendo DS e PlayStation 2. Andò meglio nel 2003, con l'altro action Indiana Jones e la Tomba dell'Imperatore, che ci portava nella Cina di Qin Shi Huang. Ma per un vero capolavoro di avventura dinamica dobbiamo andare ancora più indietro, quando nel 1999 uscì Indiana Jones e la Macchina Infernale, scritto da Hal Barwood, già sceneggiatore di Indiana Jones and the Fate of Atlantis, titolo cult del 1992 e sviluppata tutta in punta e clicca. Quel gioco, che seguiva lo stile 3D di Tomb Raider, fu amato dalla critica e dai fan, tanto da venire opzionato come ipotetica base per il quarto film, poi diventato (ahinoi) Indiana Jones e Il Regno del Teschio di Cristallo.

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