Amate sorpassare, la guida sportiva e la sensazione del piede che affonda nell’acceleratore? C’è il rischio che a breve – forse già dal 2022 – superare i limiti di velocità vi risulti tecnologicamente e fisicamente impossibile. Un’impossibilità che ha un nome preciso: Intelligent Speed Assistance (ISA), per ora nient’altro che un sistema di avviso ai conducenti quando vanno troppo veloci.
Poco male, penserete voi, posso semplicemente ignorare la spia, il suono o quello che diavolo si attiverà. Ma lo scopo prevalente della tecnologia ISA è proprio quello di intervenire se i conducenti continuano a tenersi sopra il limite. Come il sistema stabilisce questo limite? Utilizza telecamere per il riconoscimento dei segnali stradali e i dati GPS per determinarlo con precisione, e una volta fatto agisce in automatico nel rallentare il veicolo se il conducente non lo fa da solo.
Se arrivati a questo punto dell’articolo state ancora pensando/sperando si tratti di un’ipotesi futuristica, va precisato che è un argomento di strettissima attualità: parliamo infatti di nuove normative concordate provvisoriamente dall'UE, anche se non ancora applicate. Proprio di recente la notizia è tornata in evidenza nel Regno Unito, con diverse testate – tra le quali il Sun – che danno per quasi certo l’arrivo dell’obbligo – per tutte le nuove auto prodotte nel Regno Unito – di avere in dotazione l’ISA.
La Commissione, d’accordo con Parlamento Ue e Stati Membri, ne ha anche proposto l’adozione su tutte le auto europee di nuova fabbricazione. Stima che potrebbe contribuire a salvare più di 25mila vite l’anno e condurre verso l’ambizioso obiettivo di quota zero morti in strada entro il 2050. Per il Consiglio straordinario dei trasporti una decisione in merito verrà presa a breve, e figure vicine all’affaire parlano di un’obbligatorietà che potrebbe arrivare già nel 2022.
Sono già molti i modelli che utilizzano la tecnologia ISA, tra cui Ford, Volvo, Mercedes-Benz e Renault. E mentre associazioni e attivisti accolgono con favore la possibile mossa, parlando di un “pacchetto storico di misure di sicurezza stradale UE in grado di ridurre drasticamente il numero di morti e feriti gravi”, per l’European Automobile Manufacturers’ Association si tratta di una tecnologia non affidabile al 100%, di cui vanno letti i limiti inserendola in uno scenario stradale spesso inadeguato: mappe digitali incomplete, dati non aggiornati, cartelli illeggibili, problemi infrastrutturali che spesso azzerano la visibilità.
Ecco perché l’ipotesi più plausibile, al momento, è che si punti a un’introduzione graduale dell’ISA, che vada necessariamente a lavorare su una netta trasformazione di assetti stradali, mappe e infrastrutture in generale. Il dubbio, quindi, resta: sta davvero per finire l’era di chi supera i limiti di velocità?