Con corteo di polemiche al seguito, la pornostar Valentina Nappi lancia la sua ultima provocazione, e si trasforma in un'opera d'arte contemporanea in carne e ossa, e dal titolo esplicativo, Annusa Valentina Nappi. Una body performance particolare (ma non inedita), prevista questa sera al Contemporary Art Museum di Casoria, e focalizzata su una stimolazione audio, visiva e olfattiva da parte dei visitatori, che saranno invitati ad annusare, ovunque desiderano, la reginetta dell'hard, per l'occasione cosparsa da essenze preparate dallo chef Pasquale Trotta.
Ma l'iniziativa, che ha spaccato prontamente il web, ha anche registrato il pienone in pochi giorni. E così, per fare chiarezza sulla validità del progetto, abbiamo scomodato la vera e unica rockstar dell'arte, Vittorio Sgarbi, che sostiene l'evento e il direttore del museo campano. E anzi rilancia con consigli destinati alla diva a luci rosse (che ha evidentemente "perdonato" dopo l'ultimo battibecco su Salvini) e ai cultori del sesso.
Annusa Valentina Nappi al CAM di Casoria: che ne pensa?
Casoria è un luogo straordinario, e con un gran museo d’arte contemporanea. E questo ha permesso l’iniziativa, assolutamente lodevole.
Ma non scimmiotta altre performance più celebri, datate quasi cinquant’anni fa?
Parla di Marina Abramović? Io c’ero a Napoli, era il 1974, e fece scalpore sì, ma non vedo perché non si possa replicare. I greci hanno realizzato veneri e sculture di donne nude, e le ha fatte anche Canova, ma non ha meno peso perché accaduto anni dopo. E quindi lode al direttore Manfredi, disposto a tutto pur di salvare il suo museo, incluso bruciare le opere. D’altronde il luogo è più che predisposto, vicende berlusconiane a parte (Noemi Letizia, 2009 ndr). Lei sa, che proprio a quei tempi e per quei fatti, Casoria era diventata una capitale? E complice qualche burlone dell’Anas, noterà che le insegne stradali per la città, partendo da Napoli, sono volutamente scritte a caratteri cubitali.
Della Nappi che mi dice? Non avete proprio dei gran trascorsi…
È una buona pornostar, e lo dico con esperienza, d’altronde sono un antico sostenitore di pornostar, anche se lei ha preferito attaccarmi in ogni contesto. Ma capisco il suo bisogno di visibilità, nel fare polemica con un gigante.
Quindi l’attrice hard a Casoria, prima ancora la Ferragni agli Uffizi, e ora il video per invitare i rocker. È questo il futuro dei musei?
È il segno di un’epoca, è questo il nostro tempo, tempo in cui il dipinto di Warhol, di Marilyn Monroe, interessa più di un dipinto del ‘500. Ma è un’evoluzione, non possiamo preoccuparci del gusto legato alla sfera creativa. Dopo la Venere classica, perché non considerare anche la Venere pornostar?
E il prossimo passo qual è, il sesso nel museo?
Poi ci sono anche le ammucchiate… (ride). Il sesso nel museo è il minimo, è da consigliare.
Lo consiglia perché l’ha già praticato?
Ovviamente, avendo diretto molti musei, sono passaggi doverosi. Ma una dritta anche per la Nappi: potrebbe tenere un corso di erotismo igienico, per educare i giovani alla pulizia sessuale. Non male, no?