Sullo stop alle auto a benzina e diesel previsto dall’Unione Europea per il 2035 la posizione del governo italiano guidato da Giorgia Meloni è chiara e l’ha spiegata in questi giorni il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il leader leghista Matteo Salvini, in due occasioni: la prima, nella cornice ufficiale della riunione con i suoi omologhi europei a Strasburgo, in cui l’Italia si è schierata con Germania, Polonia e altri Paesi contro una “transizione imposta dalla sera alla mattina” che minaccia “i posti di lavoro e le imprese” e ci espone alla dipendenza “dalla Cina”, sottolineando la “schizofrenia dell’Europa” che spinge per l’elettrico ma boccia il nucleare: la seconda, in un’intervista a Radio 24, in cui Salvini ha sottolineato che “l’elettrico in questo momento costa di più e nel suo ciclo completo a volte inquina anche di più”, senza contare la scarsità di colonnine di ricarica e, ancora una volta, il peso della concorrenza cinese, per cui meglio aggiungere a dossier anche “gli e-fuel e i biocarburanti”.
Sull’altro fronte politico, nel banco delle opposizioni, manca ancora una presa di posizione specifica sulla questione delle auto elettriche da parte della nuova segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che sul piano generale rimarca sempre di essere “ecologista”. Come pubbliche dichiarazioni, all’indomani dell’elezione alle primarie e dell’ufficializzazione domenica 12 marzo nell’assemblea generale del partito, non ne risultano, se non di altri esponenti Pd, come Francesco Boccia che due giorni fa in televisione, a Tagadà su La7, ha detto che, oltre alle case green, anche le auto elettriche si devono promuovere “perchè noi difendiamo il pianeta. Ci possono essere più posti di lavoro se si difende l'ambiente”.
A tutt’oggi, per trovare cosa pensa la Schlein sul tema occorre recuperare quanto si legge nel programma con cui conquistato la segreteria vincendo su Stefano Bonaccini. A pagina 20 e 22, nel paragrafo “Accompagnare tutta la società nella conversione ecologica”, si trovano due brevi cenni: “ È necessaria anche una politica industriale per la transizione energetica, sostenendo le startup innovative e favorendo la creazione di operatori italiani in filiere produttive ad alto potenziale (pannelli solari, batterie, colonnine di ricarica, Inverter, ecc.)” e, soprattutto, “(….) sostituire i veicoli del trasporto pubblico locale con mezzi elettrici, installare le colonnine elettriche per accelerare la transizione tecnologica del parco auto (…)”. A oggi, è tutto quel che si sa sullo Schlein-pensiero al riguardo. Presumibilmente, par di capire, a favore della politica europea, e contro la linea del governo Meloni.