Elly Schlein ha conquistato la segreteria del Partito Democratico. Pochi erano convinti che potesse farcela. La diretta interessata invece si dichiarava certa del risultato. Forse bluffava. Alla fine ha avuto ragione il suo azzardo. Se tale era. Elly Schlein, su Twitter, al momento, si presenta ancora come “Candidata alla Segreteria del Partito Democratico”. Fino a poche settimane addietro c’era modo invece di leggere: “Parlamentare alla Camera eletta da indipendente nel Gruppo PD-Italia democratica e progressista. Salveremo il mondo con un pollo di gomma con carrucola”. Riferimento, quest’ultimo, a un videogioco anni novanta, Monkey Island. Pesi culturali piuma, se non paglia. Il giorno in cui scelse di sfidare i gruppi dirigenti del Pd, un suo fan, ottimista, scrisse: “Elly Schlein si candida alla segreteria del Pd. Una candidata indie”. "Indie" sta per indipendente, lessico musicale traslato dunque all’ambito politico e militante. O forse, più prosaicamente, una piscina fosforescente, come nei quadri di David Hockney: azzurro splash! Dunque, Schlein non meno idealmente accompagnata dalla voce di Billie Eilish, cantante a sua volta indie pop, per restare nell’ordinario narrativo giovanilistico.
Tempo addietro, davanti alla richiesta di esibirsi al karaoke di Radio Rock, esempio massimo di sudditanza mediatica verso figure di spicco momentaneo, sempre Schlein, accompagnata da amiche di complemento, ha intonato un brano musicale a sua volta paccottiglia pop adolescenziale, tesoretti generazionali. Per l’occasione non aveva potuto fare a meno di dichiarare: “Riuscirò a prendere la segreteria del Pd e ad innovare un modello di leadership che finalmente non mette le donne in secondo piano. ‘Occhi di gatto’ è una canzone femminista!”. Ovviamente, femminismo modello mini, anzi, minus. Quando, l’altra sera, ho avuto evidenza della sua vittoria alle primarie, ho così commentato il dato sui social: “Con la vittoria di Elly Schlein alla segreteria del Pd, ‘Lady Oscar’ diventa inno del partito. Da stasera, non più né compagni né amici, si chiameranno invece, ufficialmente, amichetti e amichette”. L’indomani, invece, davanti al risultato confermato dai dati ufficiali, ho infine aggiunto: “La vittoria di Elly Schlein sancisce la trasformazione del Pd in partito borsa-book shopper cotone ecologico, sconfitta la linea borsello da cognato assessore all'annona che si sarebbe invece affermata con Stefano Bonaccini. Ogni altra considerazione è politicamente e culturalmente irrilevante. Ancora una volta mi trovo intellettualmente costretto a indicare la vera sostanza delle cose”.
In certi casi, il narcisismo è d’obbligo. Parlo del mio. Dicono di lei: “ brava, è donna, è di sinistra: la perfetta antagonista della Meloni”. Così insinuando che il Pd con il suo avvento assumerà un profilo “di sinistra”, in grado di rispondere alla subcultura regressiva para-fascista della Meloni attualmente al governo in posizione apicale. Bene, cosa deve fare la sinistra per essere tale? Semplice, assomigliare a un ospitale CAF cui possano rivolgersi le creature socialmente più deboli per avere garantiti diritti minimi di democrazia, e di cittadinanza. Case, scuole, ospedali, libertà civili, laicità e garanzie di tolleranza, compresa rispetto all’ambito delle pulsioni sessuali. E posizioni chiare e nette rispetto all’aggressione criminale all’Ucraina da parte della Russia di Putin. Ci sarebbe poi, pensando all’invecchiamento della popolazione, da ragionare sulle case di riposo, meglio, gli ospizi. Che siano degni di questo nome, così da non correre il rischio d’essere picchiati e malversati da un personale crudele. Ho voluto scrivere “ospizi” in omaggio a un lemma, diciamo, ottocentesco, affinché sia chiaro il rimando al germe del socialismo da cui la sinistra dovrebbe trarre se stessa, seppure ormai in forma “indie”.È
Immaginando il seguito, ipotizzando che Elly Schlein potesse raggiungere davvero la cima Coppi del Nazareno, c’è da domandarsi se avrà parole esatte, proprie, adeguate per “l’umile Italia”, sia detto con Pasolini. O sarà molto più naturale immaginarla sempre più cullata dalle emoticon a cuoricino e dai polli di gomma con carrucola giunti da tutti i paesi per unirsi? Saprà insomma fare caso, e così rispondere, ai bisogni primari delle ragazze e dei ragazzi delle periferie, che al momento nulla hanno, se non un cellulare, per richiedere un selfie a Maria De Filippi? O, perché no, a “Giorgia”? L’amico, barone Ottavio Cappellani, ieri, proprio su MOW, notando i festeggiamenti da parte delle “amichette” Teresa Ciabatti, Chiara Valerio, Michela Murgia, includendo uno scatto che le mostrava insieme a Serena Dandini compiaciute, ipotizzava che la Schlein sia nient’altro che Veltroni travestito da schwa. Ancora il barone Ottavio così chiosava: “Mi spiego: confrontando la figurina Panini di Schlein, a parte il nome tendenza Kevin (Elly e Walter) non si vedono somiglianze: tanto liquido Walter tanto spigolosa Elly, tanto ‘la donna è mobile’ Walter, tanto ‘mobile glielo dici a tua sorella’ Elly”. (Sic) E ancora: “Cioè “Veltroni travestito da donna. Cioè da uomo. Cioè da *”. Il candore gregario dello smarrito “popolo di sinistra", come ha già fatto più volte in passato, plaudendo a ogni possibile gruppo dirigente, compresa la parentesi di Renzi, nell’incuranza che questi ultimi hanno solo cura di perpetuarsi, conferma il proprio abisso confortato ora da un rosario di emoticon.