L'alba degli insonni dementi. È questo lo scenario che ci si prospetta davanti se volessimo seguire le illuminate parole dell'influencer neo-laureata in Medicina Carlotta Rossignoli. Anche influencer, volto tv e gym victim, la nostra, fino a ieri letteralmente una delle tante signorine nessuno, è balzata agli onori della stampa nazionale per essere arrivata all'alloro presso l'Ateneo del San Raffaele di Milano a soli 23 anni. C'è aria di record, certo, e quindi tutti o quasi l'hanno intervistata per carpire il segreto del suo esorbitante successo. Tra le varie dichiarazioni rilasciate dall'abbronzatissima enfant prodige, ce n'è una che ha generato, fortunosamente, grandi polemiche social: "Mi aiuta il fatto di dormire poco, per me il sonno è tempo perso. Quando ero in sessione, sotto esame, studiavo dalle 6 del mattino fino anche alle due di notte". Noi la Laurea in Medicina non la teniamo, però per fiutare che questa sia una boiata, anche pericolosa, basterebbe pure la Dottoressa Giò. Parimenti tremendi gli eco di "Osanna eh" che accompagnano le gesta, non solo accademiche, della giovane Rossignoli, esempio di tenacia, determinazione, esempio tout court. Siamo davvero così capre da cascarci?
Ed eccoci qui a rovinare l'ennesima favola creata dalla sempre fervida fantasia della stampa nostrana. Quella stessa stampa che non perde mai occasione di riportare fatterelli divertenti: video di nutrie avvistate in corsie ospedaliere del nostro bel Paese, la mirabolante avventura del micio senza biglietto che non voleva scendere dal treno e, dulcis in fundo, le leggende per cui in alcune carceri di massima sicurezza in cui è ancora legale la tortura, Guantanamo in primis, le guardie abbiano l'abitudine di far ascoltare ai prigionieri canzoni di Britney Spears, Justin Bieber, dei Nickelback perfino. A tutto volume. In loop per giorni interi. H 24. Forse nessuno, oltre a farsi due risate, si è chiesto come mai ciò avvenga (e accade davvero, non è una bufala del web). Tra gli stumenti di tortura più in voga, oltre al sempre caro waterboarding c'è la deprivazione del sonno. Un giochetto da nulla che, oltre a simpatici tremori e perdite di coscienza, può portare, se prolungata, ad allucinazioni, stati di forte depressione, ictus e infarti. Però per studiare funziona benissimo, eh.
Suona piuttosto bizzarro come una neo-laureata in Medicina, nonché aspirante specializzanda in Cardiologia, sembri ignorare completamente l'importanza del ritmo circadiano, ossia di una sana alternanza sonno-veglia. Esistono perfino cliniche per aiutare chi soffre di insonnia a sconfiggerla e questo non certo per finanziare la lobby dei materassi. Non riuscire a dormire abbastanza, anche fuori da Guantanamo, provoca stress, aggressività, progressivo scollamento dalla realtà e uccide cellule cerebrali, nei casi più gravi, irreparabilmente. Insomma, chi vuol essere Tyler Durden?
L'epica narrazione della giovane che sta su ogni notte per raggiungere i propri obiettivi può essere affascinante, dal punto di vista narrativo, ma non lo è, per nulla, lato salute. Non è, contrariamente a quanto fiumi di inchiostro digitale vogliano farci pensare, un mirabile modello da seguire, a meno che il sogno da realizzare non sia quello di un TSO coatto. E poi se la pigliano coi rave.
Se i rischi riteniamo di averli spiegati piuttosto chiaramente fin qui, una menzione di disonore va anche alla retorica per cui chi arriva primo ci arriva con le proprie sole forze. Ci vuole sudore, ci vuole dedizione e null'altro per rendere i tuoi sogni realtà. E se non ce la fai? Se non ce la fai sei stronzo per forza, non ti sei impegnato abbastanza. Certo, può essere vero e, per quanto nascere nell'agio non tolga valore ai risultati ottenuti dal rampollo di turno, qui di seguito le rette annuali del corso di studi così brillantemente portato a termine dalla Dottoressa Rossignoli. Anche i suoi genitori devono aver dormito pochissimo nella vita, pare:
Mentre sui social c'è chi sibillina insistentemente che in questo fulgido traguardo ci sia qualcosa che non torna (si parla di esami orali a porte chiuse e di altre piccole anomalie ad hoc), in attesa di conferme o smentite che con ogni probabilità non vedremo mai arrivare con certezza, una semplice domanda: perché? Perché osannare un modello di vita così privo della vita stessa, perché raccontarsi di nuovo la favoletta della forza di volontà quando, basta guardarsi intorno, lo sappiamo dall'asilo che si tratta di una boiata pazzesca. È una retorica vecchia e stanca, quasi da giovani balilla, verrebbe da dire.
Lo spirito di sacrificio è importante nella vita ma non è la vita. Il sonno del più comune buonsenso, quello sì, genera mostri. Ma, del resto, chi dorme non piglia #adv.