A quanto pare, tutti hanno una parola cattiva da spendere nei confronti di Stellantis, e adesso tocca a Flavio Briatore. In questi ultimi giorni ha fatto clamore lo scontro tra il Gruppo industriale automobilistico (che conta ben cinque aziende italiane, tra cui Fiat) e il Governo, con le accuse mosse dalla Premier Giorgia Meloni e la risposta arrivata addirittura alla Camera tramite un portavoce di Carlos Tavares (amministratore delegato di Stellantis), tutto raccontato da MOW. Ma lo scontro è molto più ampio, e coinvolge anche un’altra fronda politica, questa guidata da Carlo Calenda, segretario di Azione, come riportato da MOW. E come se non bastasse, le critiche sono arrivate anche da Luca Cordero di Montezemolo via tv. Ma tornando a Flavio Briatore: il commento di mr. Billionaire ci arriva da una sua intervista rilasciata al sito Affariitaliani.it; e no, l’opinione del businessman piemontese (come il suo solito) non è stata banale, e nemmeno tanto leggera. “La Fiat non è più italiana - ha esordito Briatore -. Su questo non ci sono dubbi. In Stellantis comandano i francesi e ovviamente fanno l’interesse di chi ha in mano le redini dell’azienda”. Dunque, la visione dell’imprenditore sembra andare a braccetto con quella del Governo Meloni, ma Briatore non si è fermato qui…
Riguardo la produzione automobilistica italiana, Briatore ha affermato che “c’è un dato che spiega benissimo la situazione. In Italia con la Fiat si producevano un milione di autovetture, ora se ne producono 40mila. E intanto gli italiani continuano a pagare la cassa integrazione”. E rigurado alla cassa integrazione: “Le aziende che comprano in Italia e poi portano la produzione all’estero non dovrebbero più poter utilizzare lo strumento della cassa integrazione - ha detto Briatore -. Basta dar loro soldi pubblici, ovviamente tutelando in altro modo i lavoratori. Se guardiamo agli ultimi anni, i nuovi modelli Fiat sono davvero ben pochi con l’auto di punta che è la Panda. E ho detto tutto...”. Ma quindi il Governo cosa dovrebbe fare? A questo proposito, Briatore ha affermato che “Meloni non ha bisogno di consigli, ha dato risposte molto chiare e sa perfettamente che cosa deve fare in queste situazioni”. E infine un ultimo commento su John Elkann e suo nonno Giovanni Agnelli: “Anche l’Avvocato aveva trovato azionisti esteri, ma - sottolinea - per rafforzare la Fiat e la presenza in Italia della storica azienda torinese e non per vendere come ha fatto John Elkann. Non credo proprio - conclude Briatore - che Agnelli, se fosse vivo, sarebbe contento di ciò che ha fatto in questi anni suo nipote”.