Dopo le accuse per i presunti guadagni illeciti, il Fatto Quotidiano prende di mira Vittorio Sgarbi anche per gli autisti: “Gli autisti – si legge nel pezzo sull’edizione odierna del giornale diretto da Marco Travaglio – Sgarbi non li usa, né li assume: li consuma. E poi li rottama. Uno era finito in coma, un altro sotto una montagna di multe”. Si parla per cominciare di un autista che “guida da 20 ore. Insiste per fermarsi, ma Sgarbi lo lascia lì, in piena notte in autostrada, a 650 km da casa”. Seppur, si riferisce successivamente nell’articolo, con un bonifico di 1.500 euro.
L’ultimo conducente noto per il Fatto sarebbe “R.R.K., un rumeno dai modi eleganti che parla quattro lingue, al volante dall’estate 2022. S’è fatto tutta la campagna elettorale per Arpino e le Regionali in Lombardia, su e giù per l’Italia. Il carburante misura la sua dedizione: in due giorni, dal 13 al 15 maggio, Sgarbi gli bonifica 600 euro come «rimborso benzina». Fino alla notte del 14 maggio. In meno di 24 ore in cui si accumulano trasferte”. Stando al giornale l’ex autista racconta: “Ero pagato 6/7 euro l’ora, con contratto di prestazione occasionale, che occasionale non era”.
Per il Fatto, più che di autisti si tratta di eroi: “Spiega uno di loro: «Il ruolo dell’autista è fondamentale nella vita di Vittorio che è attivo 20 ore su 24 con appuntamenti di ogni tipo in tutta Italia. Una resistenza fisica non indifferente. Pesantissimo in termini di ritmi e chilometri. Vittorio in un mese ne macina 30-40 mila, ma nel mezzo lui dorme, noi no». E lo stesso Sgarbi aveva postato una foto delle sue (o meglio, del suo collaboratore Nino Ippolito), stravaccato sul sedile, al telefono, con i piedi fuori sulla portiera, con la didascalia “L’auto, il mio ufficio” (quella pubblicata qui in apertura di pagina).
Il Fatto menziona poi A.L.G., 30 anni, che sarebbe finito in coma nel 2012 dopo che l’auto del critico si era sfracellata all’altezza di Frosinone: Sgarbi se la cavò con qualche frattura. C’è anche il molisano D.V., “incolpato” secondo il Fatto da Sgarbi nel 2022 per la vicenda del lampeggiante acceso alla dogana svizzera: 500 euro di multa. Il quotidiano parla di un patto col conducente: “Mille euro in più al mese, se arrivano multe fino a 300 euro le paga lui, sopra intervengono Vittorio e la compagna Sabrina Colle, o la sorella Elisabetta”. Ma anche di un’altra soluzione: “Una concessionaria in Romagna, che il sottosegretario incenserà più volte (ci sono i video), offre un servizio esclusivo ‘Multe Comprese’: 3.400 euro al mese e il locatario è libero dalle contravvenzioni. Ci pensa la società a dichiarare come conducenti, per la decurtazione dei punti, prestanome nullatenenti. Non così il povero D.V. che figura invece nei pubblici registri e sui contratti e, a detta degli altri autisti, si ritrova presto foderato di multe e spogliato dei punti patente. Chiede che vengano pagate, finirà per vendere l’auto per rifarsi, motivo per cui non guiderà più. Contattato dal Fatto, non ha voluto commentare”.
Chissà invece come commenterà Sgarbi questi nuovi attacchi da parte del giornale di Travaglio…