È rivolta degli ultras del Milan. Sui social i Banditi della curva Sud hanno diffuso un comunicato in cui spiegano che non è stato trovato nessun accordo con la società. Il Milan, così come l’Inter, hanno deciso di andare avanti con le blacklist, e quindi molti dei membri delle tifoserie organizzate potrebbero rimanere fuori da San Siro. “Daspati a vita”, dicono, “peraltro da incensurati”. Sempre sui social, però, la comunità rossonera ha scelto da che parte stare. Sono stati tantissimi i messaggi di sostegno alla curva Sud e ai Banditi. “Tenetevi il vostro teatro”, “Vergogna”: gli attacchi al Milan sono frequenti. Il timore è che San Siro smetta di essere la bolgia che è sempre stata, che diventi un luogo per turisti, non più per tifosi. Quelli veri, infatti, “sono sgraditi”. Altri messaggi, invece, sono rivolti direttamente alla proprietà del club rossonero: “Cardinale out”, “Devi vendere”. Insomma, i primi responsabili, nella prospettiva degli ultras, sono i vertici della società, incapaci di stare dalla loro parte e di trovare accordi persino sui nuovi striscioni da esporre. Coreografie su cui sia Inter che Milan hanno giocato molto in termini di comunicazione e che hanno reso San Siro un’icona del calcio mondiale. “Senza la curva Sud siete il niente”. E la situazione non accenna a sbloccarsi.

Così è per la curva Nord, con gli ultras interisti ormai in protesta da mesi e la società che non fa passi indietro sulle blacklist. Un primo segnale è stato il “coro della chiesa” partito durante Inter-Monza, denunciato sia da Luca Mastrangelo che da Nino Ciccarelli, fondatore dei Viking nerazzurri. E così è anche per la Sud. “Avete distrutto quello che rimaneva del Milan. Società vergognosa”, “Non riuscirete mai a bloccare la passione e soprattutto una delle curve più belle del mondo”, “Uno stadio grigio e in silenzio non è il nostro stadio. L’Ac Milan è di noi tifosi”. Non è solo una questione di rispetto, nel comunicato i Banditi hanno detto che anche le famiglie di molti ultrà sono state escluse. Il timore è che queste limitazioni possano danneggiare la squadra. Nelle partite che contano, infatti, San Siro è stato un fattore. Ma senza gli ultras sarà ancora così?


