Intrighi, tradimenti, cambi di maglia, decisioni prese controvoglia, altre imposte alla propria squadra: è il calciomercato. Di certo quello della Serie A non è tra i più ricchi, la potenza di fuoco dei nostri club non è paragonabile a quella delle inglesi; eppure anche da noi qualcosa di interessante sta succedendo. Chi l’avrebbe detto che Kevin De Bruyne, fino a pochi anni fa probabilmente il miglior centrocampista del mondo, sarebbe arrivato a Napoli a zero. In pochi, poi, avrebbero pensato che Dusan Vlahovic sarebbe stato, di fatto, messo alla porta dalla Juventus: il suo cartellino venne pagato oltre 70 milioni, il suo contratto diventò il più pesante della Serie A. Poi c’è il caso Ademola Lookman, forse il più rappresentativo di quest’epoca insieme a quello di Gigio Donnarumma: uno che vuole andarsene, e dunque sguinzaglia gli agenti per trovare una soluzione, l’altro che viene messo sulla lista degli esuberi dall’allenatore (Luis Enrique ha lasciato poco spazio all’interpretazione), e dunque anche il suo entourage deve smuovere la sabbia. Sempre l’Inter ha dovuto gestire la situazione di Hakan Calhanoglu, a inizio sessione sul punto di tornare in patria, sponda Galatasaray, scaricato da Lautaro Martinez e da Beppe Marotta, e dopo un mese arruolato nuovamente da Christian Chivu. Insomma, anche quest’anno Calha sarà il perno del centrocampo interista (sperando che Nicolò Barella torni quello che è: il miglior giocatore italiano). Ma qualcosa di romantico ce la sta regalando anche questa estate: Adriano Galliani tornerà al Milan, dove allena Massimiliano Allegri. E già si attendono i giorni del Condor, un colpo a zero oltre al già ingaggiato quarantenne Pallone d’Oro Luka Modric, decisamente un acquisto “alla Galliani”.


Questo è un mercato mai visto, quindi? Difficile da dire. Ricordiamo le estati passate a seguire i mal di pancia di Zlatan Ibrahimovic. Di giocatori strapagati e messi alla porta (come Donnarumma) ce ne sono stati diversi: il primo che viene in mente è Gareth Bale, “Mr. 100 milioni”, che dopo alcuni anni a Madrid aveva messo nella sua personale lista delle priorità il Real dietro al Galles e al golf. Sempre l’Inter, invece, anni fa aveva scelto di separarsi da Marcelo Brozovic, un po’ come stava per succedere con Calhanoglu (che è più anziano di quanto non fosse il croato all’epoca), per poi reintegrarlo e rimetterlo al centro del progetto. La variabile che ha preso più forza negli ultimi tempi riguarda l’influenza degli agenti, la capacità nel trovare proposte da mettere tavolo, alzare i prezzi di cartellini e stipendi. Un gioco al rialzo che di rado porta soddisfazioni i tifosi. Ma così è. Stiamo vivendo il mercato più pazzo di sempre? Forse no. È ancora lo stesso, ma visto, commentato e pagato di più.

