Matteo Salvini, da neoministro delle Infrastrutture, vuole riuscire dove tutti hanno fallito: far costruire il famigerato ponte sullo Stretto di Messina.
Lo ha confermato non in una sede a caso ma dall'Università degli Studi di Messina, che lo ha avuto come ospite in una conferenza sul tema. Gli scettici oltre che i critici non mancano ma il segretario della Lega non se ne preoccupa, anzi. "Più mi dicono che il ponte sullo Stretto non si può fare, più mi danno la voglia e la forza per farlo".
"Fa piacere sapere che le forze universitarie, sociali e culturali, ci metteranno un loro mattoncino, affinché i lavori partano. Conto di tornare presto a Messina e a Reggio Calabria, però portando progetti, novità, finanziamenti e lavoro, perché i dati dicono che, aldilà delle decine di migliaia di posti di lavoro che questa infrastruttura eccezionale potrà creare, io penso che sarà per l'Italia uno dei maggiori volani di immagine per i prossimi anni. Se facciamo squadra penso che dopo 54 anni si potrà finalmente posare la prima pietra di un'opera che lascerà traccia nella storia".
Il progetto di Salvini è chiaro: "Il primo atto formale e concreto è reinsediare la società Stretto di Messina, in liquidazione da 9 anni. Tecnicamente non sarà semplice perché va rivisto piano economico finanziario e va aggiornato il progetto".
Il ministro ha i suoi motivi per tenere tanto a questo ponte: "A me interessa la realizzazione dell'infrastruttura e migliorare la qualità della vita dei cittadini e attirare da tutto il mondo gente che quei 3,3 chilometri li verrà a fotografare e ammirare".
Salvini ha parlato del suo progetto anche alla consegna della Msc Seaescape di Fincantieri: "In questa manovra bilancio ci sarà la riattivazione della società che dovrà portare a termine il Ponte sullo Stretto di Messina simbolo del genio e dell' ingegneria. Dopo 50 anni di chiacchiere portare la prima pietra del ponte che unisce una volte per tutte Sicilia, Calabria, Italia e Europa è uno degli obiettivi che mi sono prefissato".