Il nuovo ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha detto di voler portare avanti il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, assicurando che si farà. A tal proposito ha convocato per l’8 novembre un vertice con i presidenti della regione Sicilia (Renato Schifani) e della Calabria (Renato Occhiuto). Al riguardo il nuovo sottosegretario (alla cultura) Vittorio Sgarbi ha altre idee… Ma andiamo con ordine.
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, si stimano 7 anni (ma chi ha mai seguito l’iter di un’opera sa che le stime in Italia sono sempre troppo ottimistiche), con l’opera spacchettabile in lotti. Teoricamente i primi cantieri potrebbero partire entro 6-7 mesi, considerando che sono già “in cascina” l’analisi di fattibilità tecnico-economica, la valutazione di impatto ambientale anche, la conferenza dei servizi, l’ok del Cipe (addirittura nel 2003) e lo spostamento della ferrovia per permettere la realizzazione del pilone sul lato calabrese: “Servirebbe soltanto un decreto legge – riferisce il Corriere – per rianimare la società Stretto di Messina spa fatta morire da un giorno all’altro con i contratti stipulati e le gare bandite. Decisione improvvida che tiene in essere contenziosi e penali per oltre 700 milioni. L’udienza per il giudizio di appello nel foro di Roma, inizialmente prevista per l’8 marzo 2022, è stata rinviata al 16 settembre 2023”.
Dopo la relazione della commissione guidata dall’allora ministro Giovannini è stato dato un incarico a Rfi (la società di gestione della rete ferroviaria controllata da Fs), sulla base di 50 milioni, per uno studio di fattibilità che confronti le due soluzioni in ballo: il ponte a campata unica (con aggiornamento del progetto originale) e quello a tre campate. “I tempi per la consegna dello studio al Mims sono slittati - anche per i ritardi nella messa a disposizione dei fondi - dall’estate 2023 prima all’ottobre 2023 e ora ad aprile 2024”.
Di tutt’altro avviso rispetto a Salvini è, come accennato, Sgarbi, da pochissimo entrato nel Governo come sottosegretario: “Il ponte di Messina – ha detto a Sky Tg24 – non si farà. È una specie di miraggio, di visione che sembra essere positiva e poi non lo è rispetto all’ambiente, rispetto all’isola, rispetto al fatto che è un’area di terremoto terribile quale fu quello del 1909 a Messina e che è difficile immaginare che possa non tornare. Quindi quella direi che è una visione di Salvini”.