Flavio Briatore ha risposto a un articolo a firma di Fabrizio Roncone pubblicato sul Corriere della Sera dove si parlava del Twiga, il suo stabilimento balneare che si trova in Versilia. Un articolo che all’imprenditore non è piaciuto affatto, arrivando ad accusare il giornale di body shaming nei confronti degli ospiti dello stabilimento. Briatore, infatti, ha deciso di inviare una lettera al giornale: "Gentile direttore, a Ferragosto è uscito un articolo sulla sua testata riguardo il Twiga di Forte dei Marmi. Sorvolo sul tono sarcastico e sui contenuti volutamente ‘montati’ e in certi casi assolutamente falsi, relativi alla qualità dei nostri servizi e della nostra struttura, perché francamente non ho nulla di cui scusarmi la migliore risposta la danno il successo e i risultati che ogni stagione otteniamo e la nostra clientela, che ci segue e ci apprezza. Vorrei invece fare una considerazione: trovo fuori luogo e incivile che il Corriere abbia fatto ‘body shaming’ verso i clienti del nostro stabilimento, al fine di ‘colorire’ il proprio articolo. In America un body shaming del genere, soprattutto da parte di una testata mediatica di tutto rispetto, avrebbe causato una denuncia, con conseguenze gravi su giornalista e testata. Infierire sui clienti di una spiaggia per il loro aspetto fisico non è giornalismo". La replica del giornalista Fabrizio Roncone non si è fatta attendere: "Gentile Briatore, lasci stare il body shaming, è un tema importante che introduce senza alcun motivo: perché le eventuali vittime, qui non ci sono, devono essere identificate con nome e cognome. Piuttosto, parlando seriamente: ci è costato un botto di soldi, però al Twiga ho trascorso assolutamente ore strepitose tra giraffe, Ferrari e parvenu. Peccato solo per qualche disservizio, ad esempio i bagni: sporchi e con le serrature sfondate. Ma se è ancora a Montecarlo e non ha avuto modo di verificare, le invio volentieri tutte le foto".
Poteva finire qui? Assolutamente no. Briatore, sul suo profilo Instagram, ha pubblicato un video in cui affronta nuovamente la questione del Twiga: “La cosa grave è che quando parlano di uno stabilimento come il Twiga dimenticano che è il numero uno in Italia, conosciuto in tutto il mondo. Vorrei capire una cosa. Roncone sarebbe contento se lo stabilimento facesse perdite? Tanto per dare due numeri, noi in quattro mesi di stagione paghiamo circa un milione e ottocento mila euro di stipendi, abbiamo centotrentacinque persone, più altri trecento mila euro per la pulizia e la sicurezza. Di imposte un milione e trecento mila. Questo è il modo di criticare chi ce la fa, chi crea posti di lavoro. Noi stiamo sulle palle per questo, roba che negli altri paesi ti mettono il tappeto rosso. In che paese viviamo?” E sul governo Meloni: “Finalmente ha abolito il reddito di cittadinanza. Anche se con il reddito eravate più ricchi. Ma voi nella vita quanta gente supportate? Zero, ve lo dico io”.