Freddie Mercury è leggenda. Lo sappiamo noi e lo sa benissimo Massimiliano Parente lo scrittore più rock d’Italia, che ha appena pubblicato il suo nuovo romanzo "Volevo essere Freddie Mercury". Ci dice che sarà anche il suo ultimo, ma noi non abbiamo intenzione di abbandonare le speranze di vedere di nuovo il suo nome tra gli scaffali delle librerie. Romanzo dedicato alla sua ossessione per il frontman dei Queen, scritto a quattro mani insieme a Giulia Bignami. I due hanno regalato al lettore una vera e propria chicca. Leggendolo, passando attraverso l’ossessione di Parente, sarebbe impossibile non diventare fan di Mercury seduta stante. Noi di MOW abbiamo partecipato a Roma alla prima e unica presentazione del libro, o perlomeno l’unica con entrambi gli autori presenti. A spiegare perché lo stesso scrittore, con il suo solito tocco inconfondibile: “I miei libri si presentano da soli, io posso solo rovinarli parlandone. Ve lo immaginate Proust che presenta una sua opera? Non l’avrebbe mai fatto. In realtà chi fa tante presentazioni vuole solo presentare sé stesso”. Evento più unico che raro quindi. Potevamo forse perderci l'occassione di fargli qualche domanda? Oavviamente no.
Un aneddoto divertente e assurdo dietro l’altro, ripercorrendo con il pubblico presente tutto ciò che lo ha portato a scegliere di scrivere di Freddie, come il ricordo del giorno della sua morte, il 24 novembre 1991: “Stavo facendo colazione e mia mamma mi disse ‘sai che è morto quello che piace a te’. Ho pianto tre volte nella mia vita, la prima quando Anthony di Candy Candy è morto cadendo da cavallo, la seconda con Bambi e l’ultima con Freddie Mercury”. Quello che piace a te, o meglio il primo e unico amore musicale di Parente, che come lui stesso ci ha confidato non si dimentica mai. Un cliché, seppur vero. Presente in sala anche la scrittrice Barbara Alberti, che ha preso la scena con un discorso che ha dell’incredibile: “Mi sento come in una catacomba, stanno accadendo delle cose spaventose. Hanno censurato le favole, c’è un attentato alla poesia, alla letteratura e alla realtà della vita. Stanno censurando tutto, tra un po' manca solo che ci arrestino. Censureranno anche la storia. Ai bambini abbiamo tolto l’orco, la strega che ti mangia, ormai non c’è più niente. Tutto tranquillo. Cosa accadrà quando scopriranno che è esistito Hitler? No! Via il fascismo, via il nazismo e via la storia del mondo. Lo studio della storia è un’istigazione alla strage. Celebriamo quest’ultima messa nera”. Noi le abbiamo domandato cosa pensi che rappresenti Parente nella letteratura italiana: “E’ uno scrittore strepitoso. Rappresenta lo stile, l’audacia, l’invenzione e la follia. Lui è tutte queste cose”.
Massimiliano, da dove nasce la tua ossessione per Freddie Mercury?
Nasce da quando ero bambino. È stato il mio primo e unico amore musicale. Non ho scritto un libro per chi si intende di musica.
Avresti mai pensato di arrivare a scrivere un libro su di lui?
No. Ho iniziato a scriverlo perché ho grattato proprio il fondo del barile. Sono arrivato al mio primo amore e questo è anche il mio ultimo romanzo, infatti non scriverò più.
Davvero hai la certezza assoluta che non scriverai mai più?
Non lo so perché sono molto stanco, soffro da molti anni di depressione e ho fatto molta fatica già per scrivere questo. Ma l’ho fatto perché volevo dare un’ultima cosa ai miei lettori.
Cosa ne pensi del Premio Strega?
È una truffa totale nei confronti dei lettori. Un premio dato da mediocri ai mediocri.
Hai scelto di pubblicare il libro in questi giorni per evitare che entrasse nella classica del Premio Strega?
No, è stata una scelta del mio editore. Io ho rifiutato di andare al Premio Strega quando mi è stato proposto. In molti sono contro ma poi basta che li nominano e ci vanno, io non ci vado comunque.
Del nostro direttore Moreno Pisto cosa pensi?
È un grandissimo. Credo che faccia una grande attività culturale spesso controcorrente. È molto coraggioso, mi piace.
Salutaci come se fossi Freddie Mercury!
Thank you MOW, thank you everybody! I love you!
Giulia, com’è nata questa collaborazione con Massimiliano Parente?
Dalla nostra amicizia, perché la dinamica che c’è nel romanzo è molto simile a quella che viviamo noi normalmente nella nostra interazione quotidiana. Poi l’idea è passata nella forma di un romanzo epistolare abbastanza naturalmente.
Eri già fan di Freddie Mercury prima di scrivere il libro?
No, lo sono diventata per osmosi. Ovviamente Massimiliano è totalmente ossessionato anche nella vita reale, quindi ho imparato da lui tantissime cose.
Hai anche tu un’ossessione?
No, io mi occupo di razionalizzare le ossessioni degli altri.
Massimiliano Parente c'è riuscito a diventare Freddie Mercury.