A Napoli una parte di tassisti rifiuterebbe le cose in città perché meno redditizie e spremerebbe i turisti più facoltosi truffandoli sul costo del tragitto. A rivelarlo al quotidiano Il Mattino uno di loro, un tassista “pentito”, che mette le mani avanti specificando che trattasi di una “minoranza”. Ma una minoranza che riesce a chiedere anche 1000 o 1200 euro per una singola corsa fra due località lungo le costiere campane. Nei percorsi urbani, invece, il tassametro non sarebbe neanche sempre attivato, così da tirar su in ogni caso il prezzo. Il tutto tra le liti fra tassisti stessi, che appunto si litigano i visitatori, specialmente stranieri. Un fenomeno denunciato di recente da Federalberghi.
Gli appartenenti alla categoria arrivano quasi alle mani per accaparrarsi i turisti che vogliono uscire da Napoli. I favoriti sono coloro in possesso di mini-van, capaci di prendere a bordo fra le sei e le otto persone, con spazio per i bagagli di tutto, e il conto può andare oltre i mille euro. La fonte anonima spiega l’andazzo anche con il fatto che le tariffe sono ferme al 2017, non più adeguate, quindi, al costo della vita. Inoltre, anche la viabilità cittadina non agevolerebbe. E infine, nel conto finisce anche la “concorrenza sleale” dei taxi abusivi, delle “auto a noleggio con conducente”. Il tassista pentito racconta di aver fatto anche lui il furbo, ma di essere beccato in flagrante: ha rifiutato un cliente, ma nemmeno il cliente ha… lasciato correre.