La trasmissione Le Iene torna a occuparsi di taxi e delle storture che spesso si verificano in uno dei settori più discussi della mobilità. Nel servizio di Nicolò De Devitiis e Marco Occhipinti, andato in onda nei giorni scorsi, gli inviati del programma hanno evidenziato come sia ancora diffusa la pratica del “taxi selvaggio”. In particolare a Roma, ancor più nello specifico all’aeroporto di Fiumicino, dove sembra proprio che spadroneggi una “cricca” di tassisti che mette in pratica un particolare metodo per scegliere i “turisti di spennare”, e cioè ai quali chiedere dette tariffe maggiori a fine corsa rispetto a quanto stabilito dalla legge. Un modus operandi che, secondo il servizio andato in onda su Italia1, non solo spillerebbe dalle tasche di questi ignari villeggianti molti più soldi, ma creerebbe anche un disservizio per tutte le altre persone ogni giorno alla ricerca di un taxi. E sembrano sentirsi così tranquilli, che portano avanti i loro “raggiri” incuranti delle telecamere di sorveglianza, dei vigili e del personale ADR con fratini gialli che si trovano in zona. Una segnalazione che è arrivata alle Iene, a quanto pare, non da utenti truffati, ma direttamente da altri tassisti onesti e che non ne possono più dei colleghi che continuano ad approfittarsi dei clienti, oltre a fargli patire vessazioni e minacce.
Ma come funziona il metodo per “spennare i polli”? Sostanzialmente, ai “tassisti selvaggi” basta posizionarsi sul lato destro della fila facendo scorrere alla loro sinistra i colleghi regolari, questo per selezionare i turisti da caricare anche senza rispettare l’ordine. Ma quello che è incredibile, è che dopo servizi analoghi de Le Iene all’aeroporto di Ciampino, durante la commissione Mobilità di Roma Capitale l’assessore Eugenio Patanè aveva parlato dell’aeroporto di Fiumicino come di un “modello a cui ispirarsi”. E invece pare che alcuni tassisti di Fiumicino abbiano preso spunto dai colleghi di Ciampino per raggirare la clientela. Altra circostanza piuttosto anomala è che, grazie alle telecamere e a un minimo di controlli (con le pattuglie già presenti sul posto), la Società degli Aeroporti di Roma o il Comune porre potrebbero far cessare questa pratica in brevissimo tempo. Nel servizio delle Iene, intanto, è stato reso lampante come persino un importante manager sia stato rifiutato da alcuni tassisti, che gli hanno preferito un altro utente ma solo perché hanno capito di poter maggiorare il prezzo della corso fino a 300 euro (quando la tariffa per quella distanza è di 50 euro). Non solo, perché questi “tassisti selvaggi” praticano anche una sorta di “car sharing”: invece di mettere insieme clienti che risparmierebbero per la stessa tratta, mettono insieme quelli che non si conoscono e che pagano ognuno la tariffa per intero, raddoppiando così l’incasso irregolarmente.