Lo invitano a Pulp Podcast per parlare di Palestina e Israele con Francesco Giubilei, cioè uno che ha idee diverse dalle sue. Fedez e Marra provano a coccolarlo tutto il tempo, perché Karem è evidentemente in difficoltà non sul tema, visto che si rifiuta di parlarne, ma sul concetto di democrazia e pluralismo. In soldoni Karem from Haifa: 1) Si è rifiutato di dialogare con Francesco Giubilei, che invece è stato lì per un'ora a parlare da solo mentre lui era di fuori a fumare (e si comportato in modo “strano”, come se dipendesse in un certo senso dalle decisioni di qualche movimento o altro; cioè, faceva fatica a esporsi come singolo individuo, atteggiamento che ho rivisto in altre mie conoscenze che ridicolmente non parlano se non hanno il permesso scritto di mamma centro sociale). 2) Si è lamentato perché i pro-Pal sono sottorappresentati e aggiunge: “E quando veniamo invitati ci deve sempre essere questo contraddittorio...” Cioè vorrebbe essere invitato senza nessuno che discuta con loro. 3) Ha definito Hamas un movimento di resistenza palestinese che ha usato "anche" tecniche terroristiche il 7 ottobre (anche e non "solo"), quindi il 7 ottobre non è da considerarsi un attacco terroristico e Hamas non è un gruppo di terroristi antisemiti.
Giubilei, che può essere criticato su tutto (non mi interessa), non ha ricevuto un'obiezione di natura logica. Un esempio su tutti: Giubilei dice che per lui i soldati dell'Idf che hanno commesso crimini dovrebbero essere processati. Karem fa notare che questo attualmente non avviene. Giubilei risponde che va bene, lui sta dicendo come la pensa e per lui sarebbe giusto che fossero processati, ma Karem si lagna perché, evidentemente, è convinto che Giubilei abbia il potere di avviare il processo schioccando le dita. Fedez e Marra sembrano Guido Calogero e Voltaire e infatti non sbagliano niente: accennano anche al fatto che due ospiti avevano dato buca, Bandecchi e Capezzone, e Karem li definisce fascisti e insinua che ai fascisti si debba fare altro, non invitarli ai podcast (quindi a Bandecchi e Capezzone cosa dovrebbero fare?). Poi Karem consiglia di reimpostare la politica del podcast, perché organizzare dialoghi civili su temi divisi evidentemente non va bene. Fedez e Marra chiudono l’incontro sostenendo che per loro libertà è dare a tutti il diritto di dire, civilmente, come la pensano. Per Karem no, per lui Vannacci o Giubilei non hanno diritto di parola.
Cambio di scena: caso Caffo e MOW. Quello che dicevo nel mio editoriale è proprio questo. Il problema non è mai il boicottaggio (se boicotti Israele, uno Stato che pratica l’Apartheid o la Russia putiniana non è un problema e non è un'azione violenta), il problema è se il boicottaggio diventa un comportamento seriale, fatto per chiunque non abbia le tue stesse idee: così da Jk Rowling a Capezzone, cioè persone che restano sempre all’interno dei confini del dibattito democratico (nessuno incita alla distruzione di popoli, gruppo o minoranze) nessuno va più bene, fuorché certe persone che (a) vorrebbero gestire il dibattito e (b) vorrebbero gestire gli spazi del dibattito. Un tempo lo chiamavano fascismo, poi divenne antipolitica (ricordate il Movimento 5 stelle che rifiutava il contraddittorio in televisione?), infine si è trasformato in militanza politica nel XXI secolo. Se non vedete il problema, siete parte del problema.
