Ci sarebbe molto da dire sul modo in cui stampa e attivisti umanitari si concentrano su una battuta uscita male e non su un commento anti-umanitario e anti-umano come quello di Souzana Fatayer. Paolo Mieli, in diretta televisiva, ha detto: “Una signora in leggerissimo sovrappeso”. E questo dovrebbe farci capire che forse, dopo una carriera importante e qualche libro interessante, si potrebbe anche smettere di dare un’opinione su tutto. Ma Souzana Fatayer ha postato su Fb un video con questa didascalia: “Le parole di questo ebreo fanno rimpiangere l'incompleta missione di #hitler” (e già che si consideri un hashtag la parola “Hitler” ci dice molto della nuova forma mentis pubblica, quella dei social, un misto di coglioneria intergenerazionale e trasversale a tutte le forze politiche). Immaginate se una candidata ebrea di destra in Campania, leggendo queste parole, avesse risposto: “Le parole di questa palestinese fanno rimpiangere l’incompleta missione di #netanyahu”. E Netanyahu, un criminale di guerra, non è comunque Hitler. Bonelli dice che le parole non sono sue, ma del video che ha ricondiviso. Ma, come si suol dire, hanno ucciso per molto meno. Ricordate quando la sinistra chiese il licenziamento del professore della Statale Luigi Marco Bassani, colpevole di aver condiviso (non scritto di suo pugno) un meme su Kamala Harris?


Non c’è da stupirsi, comunque, visto che per Souzana Fatayer, dal 1984 in Italia (come Maradona, ricorda), i terroristi di Hamas sono “la resistenza, i nostri ragazzi martiri uccisi per difendere la loro Patria la loro città, la loro dignità contro l'invasiore sionista” (refuso nel post). Per Souzana si stava combattendo una Terza Intifada, cioè una terza guerra fondata su pratiche terroristiche (la Seconda Intifada, in particolare, fu alla base della strategia terroristica dell’11 settembre, come spiega lo storico del Medio Oriente Gilles Kepel in Olocausti). Quindi immaginate il lutto che prova ora che la “resistenza palestinese” (cioè per lei Hamas) ha perso e si trova a dover trattare con gli invasori, Usa, Israele e Regno Unito. Per non parlare della beffa, cioè di vedere gli altri Paesi arabi, che da decenni se ne fregano dei palestinesi, sedersi al tavolo delle trattative in Egitto. La Terza Intifida è stata una terza fregatura, che ha portato a migliaia di morti tra i palestinesi, una parte dei quali, come Souzana, reputa Hamas la vera resistenza, mentre gli altri sono davvero la vera resistenza, al regime israeliano in terra occupata e a Hamas. Questi ultimi sono anche quei palestinesi che, mentre in Italia tutti si lamentano per la pace colonialista, festeggiavano qualche giorno fa, convinti che la guerra fosse ormai finita (salvo poi ritrovarsi immischiati in altre ritorsioni israeliane e soprattutto nella guerra tra bande a Gaza, con Hamas che fredda la gente, come ha sempre fatto, per strada).


Souzana Fatayer è traduttrice e interprete dall’arabo all’italiano, e ha un contratto con la Federico II di Napoli, a cui dubito si chiederà di interrompere ogni rapporto con lei, così come è stato chiesto per docenti sionisti. Incarichi che avrà ottenuto all’ottanta o novanta per cento per via della sua conoscenza dell’arabo: “Un comportamento fascista Nazzista dei soldati israeliani sionisti nei confronti dei palestinesi. Hanno ucciso la resistenza nei vari città della Palestina”. Alleanza Verdi e Sinistra se li sceglie bene, i suoi nuovi simboli. Ma dietro ci sono sempre delle persone, con le loro convinzioni, i loro limiti e i loro post. Con il loro antisemitismo (o è antisionismo rimpiangere l’Olocausto?), il loro stile da militante di strada. E forse il vero problema è allora Avs, non tanto Salis e Souzana Fatayer, ma Fratoianni e Bonelli, l’idea che la sinistra debba essere questa cosa qui, un misto di intolleranza, ignoranza e propaganda politica, una sorta di populismo a bassa intensità, perché fatto su idee e proclami tipici di ciò che un tempo era considerato “sinistra impegnata” (il ’68, Foucault, Toni Negri eccetera), quindi alta, profonda, seria, e oggi è invece solo una brutta copia dei bei tempi che furono. Souzana Fatayer è una persona qualunque, come Mieli, ma mentre il secondo le ha dato della cicciona (sbagliando? Certo, bisogna essere cretini per credere il contrario), la prima ha inneggiato al nazismo, anzi “nazzismo”, e dovrebbe rappresentare la “vera sinistra” in Campania. Hanno scelto un’influencer palestinese (è il termine 2.0 per "ragazza immagine"), nella speranza di passare per buoni e desiderabili alle elezioni. O forse è tutto uno scherzo degenerato in lite, com’è che si dice? “A piscie fetiente”.
