Guang Rong, una carretta del mare costruita in Cina e battente bandiera cipriota, con numerosi problemi di manutenzione che trasporta la cosiddetta “polvere di marmo” da Massa a Sestri Levante. Già solo per il fatto che una nave di queste condizioni batta bandiera cipriota si avverte puzza di bruciato. Infatti la nave in passato era già stata oggetto di provvedimenti di fermo da parte della Guardia Costiera per gravi irregolarità di sicurezza, era operativa con una deroga (concessa dal Registro Rina e accolta dalla Capitaneria genovese) nonostante uno dei due motori fosse in avaria. Insomma, questa carretta dalle dubbie condizioni si arena nella notte del 28 gennaio sulla banchina del porto di Massa Carrara a causa del mare mosso e del conseguente dragaggio dell’ancora. Un tratto di mare difficile proprio per i suoi bassi fondali, e non è la prima volta che si parla di carrette del mare che finiscono arenate da queste parti. A proposito suggeriamo di approfondire la storia di Natale De Grazia e delle sue incredibili scoperte sul caso delle navi a perdere. Navi che trasportavano rifiuti radioattivi e che magicamente affondavano nel mezzo del Mediterraneo senza che nessuno si accorgesse di nulla. Un modo economico per smaltirli. Navi che, tra l’altro, trasportavano polvere di marmo per coprire il carico sospetto di barili contenenti i rifiuti tossici. Chi possiede la carretta che ieri è stata trasportata a Livorno – e che non si sa ancora se verrà smaltita o riparata – è la Nuova Coedmar, società della famiglia Boscolo Contadin di Chioggia, onesti lavoratori veneti ai tempi coinvolti nell’inchiesta del Mose per certi fondi neri, ma su questo punto ci torniamo dopo, perché prima è interessante notare una cosa.
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Anzitutto che dopo l’incidente della Guang Rong, che per sua natura è un’emergenza, occorre intervenire rapidamente per limitare i danni ambientali, come ad esempio il rovesciamento del carico (come si può vedere dalle foto) e la dispersione del carburante in mare. A proposito c’è una norma precisa, l’art. 163 del Codice Appalti (oggi confluito nel nuovo Codice) secondo cui, per somma urgenza e pericolo imminente per l’ambiente e la navigazione l’armatore o la società d’assicurazione – P&I Club – incarica un soggetto specializzato con il nulla osta della Capitaneria e del Ministero dell’Ambiente per fare pulizia. In questo caso specifico, come riportato da Shippingitaly.it, dopo un summit in Prefettura e a seguito del parere favorevole della Guardia Costiera Coedmar ha avuto il via libera per affidare l’intervento di “bonifica” – passate il termine, via – alla società dei F.lli Neri che “dal 1997 e “protegge – si legge sul suo sito web – una parte di costa italiana con rimorchiatori bonificando in emergenza aree inquinate, e partecipando a un ‘Contratto per la Difesa del Mare’ istituito dal Ministero dell’Ambiente italiano attraverso la società partecipata Castalia Ecolmar”. Ecco, interessante, perché si dà il caso che la Castalia Ecolmar sia una controllata della stessa Coedmar. Sì, proprio lei, la società dei Boscolo Contadin di Chioggia. Cioè, la società Coedmar dei Boscolo Contadin che possiede la Guang Rong. La Guang Rong – battente bandiera cipriota e che trasporta polvere di marmo (carico che difficilmente viene controllato in maniera approfondita durante le ispezioni) – si schianta con possibili danni ambientali vicino a Massa Carrara e l’armatore incarica una società, la F.lli Neri che opera su concessione di una sua stessa società? Abbiamo capito bene? Sì, e che c’è di strano? Che la F.lli Neri abbia valutato il costo di intervento superiore al prezzo di mercato per cui l’armatore proprietario incasserà il valore assicurato e il recupero del relitto verrà pagato dal P&I Club. Di solito, poi, quando riparare la nave in questione costa più del prezzo di mercato, la nave alla fine viene smaltita o demolita. Per inciso, dovete sapere che le navi a perdere su cui indagava il capitano di corvetta Natale De Grazia, prima di morire in circostanze misteriose, seguivano tutte più o meno lo stesso iter, ma invece che essere demolite affondavano poi insieme ai rifiuti tossici in mezzo al mare e che tutta questa storia era venuta fuori grazie agli accertamenti di una società assicurativa. Natale De Grazia è lo stesso che ritrova il certificato di morte di Ilaria Alpi a Garlasco a casa dell’agente segreto e faccendiere Giorgio Comerio. Però, va ricordato, il caso Guang Rong è nella norma, ex. Art. 163 del Codice appalti, anche se occorre capire chi siano i Boscolo Contadin.
Partiamo anzitutto dalla Coedmar, che è finita coinvolta nel 2013 nello scandalo del Mose a Venezia insieme alla società Mantovani, colosso delle costruzioni, insieme alla Coedmar comprava pietra in Croazia – in particolare dalle cave di Antenal e Rakalj – mediante triangolazioni estero su estero (Austria, Svizzera, Canada, Panama) che facevano lievitare il costo dei sassi allo scopo di creare fondi neri sui quali il Consorzio Venezia Nuova al centro dell'inchiesta avrebbe chiesto delle percentuali. Dalla Croazia, poi sono partite denunce per lo scempio ambientale che lo sfruttamento di queste cave provocavano nel territorio. Territorio depredato da società croate dietro alle quali si celavano nomi veneziani, come ad esempio quello di Stefano Gavioli, l’imprenditore veneto dello smaltimento dei rifiuti già arrestato nel 2011 per evasione fiscale e violazione di norme ambientali che poi ha ceduto una di queste cave croate proprio ai Boscolo Contadin. Ma vabbé questa storia non c’entra niente, è solo di contorno. Come è di contorno il fatto che la Coedmar, dopo concordato con la procura di Venezia a seguito dello scandalo è risorta dalle proprie ceneri tramite la Nuova Coedmar dopo aver ceduto il ramo d’azienda che comprendeva alcuni cantieri del Mose da 20 milioni a Lorenzo Sbraccia, tra i clienti dell’agenzia di Carmine Gallo, Equalize, nota per l’omonimo scandalo dei dossieraggi. Insomma un bell’ambientino no? Sì, ma questo non vuol dire nulla. Cosa molto curiosa, più che altro è la seguente. Guardate bene questa foto. Questi sono dei barili. Che ci fanno lì sul ponte? Sembrano emergere dal carico parzialmente rovesciato di “polvere” di marmo. Sarebbe interessante leggerne l’etichetta per capire cosa contengano, ma soprattutto, sapere che fine farà la Guang Rong.