Prendi tal Leonardo Maria Del Vecchio, ventottenne Ceo erede dell'impero Luxottica e Camillo Bernabei, giovine imprenditore della prestigiosa casa del beverage. Prendi poi Massimo Benetello, della direzione generale della neonata Tubo srl, presente a Milano da soli sette mesi. Poi unisci Fedez, al secolo Federico Leonardo Lucia, 'moglio' della più potente influencer di moda e panettoni truffaldini che Instagram abbia mai visto e Jacopo Lazzarini, ovvero Lazza, altro rapper i cui latrati imploravano di essere a aiutato a sparire come cenere. E shakera. Avrai il nuovo cosiddetto "hard seltzer" italiano, tradotto trattasi di bevanda poco alcoolica aromatizzata frizzante, che però ha anche poche calorie, è naturale e, vorremmo dire noi, forse cura pure la tosse, dato che ha lo stesso sapore del Bisolvon. Ma noi non siamo rapper, beviamo solo té e crema di whisky e la musica di quei due ci getta nel più profondo e catatonico sconforto. Eppure, vogliamo provarla, questa nuova bibita nata per soddisfare il pubblico della tribù che balla 3.0, dopo decenni di Redbull per aripiasse dalle canne e la nascita del Bacardi Breeze, simile in quanto a tipologia di bevanda per apparire più cool e sul pezzo.
Le istruzioni in nostro possesso ordinavano di procurarci il nuovo prodotto di marketing che farà fare tanti soldoni a Fedez, Lazza e i tre imprenditori. Quindi ci siamo recati all'Esselunga da poco aperta in quel piccolo centro abitato che arriva sempre dopo tutto quel che succede a Milano e abbiamo acquistato la lattina di Boem dal packaging fico al prezzo di due euro e cinquanta. Non la abbiamo trangugiata al momento dando credito ad uno strano presentimento e nel nostro ufficio abbiamo organizzato lo scientifico test in compagnia di una giuria di qualità, da noi opportunamente selezionata. Una giornalista di MOW, Er Patata, Er Fascia e Peppe Candido. Abbiamo appicciato Youtube su un brano a caso di Fedez e abbiamo versato il liquido della lattina in un bicchiere facendo "Yo". Non sapendo bene che altro fare. La bibita si presenta chiara e trasparente come noi e Battisti da sobri e la Sprite, quindi come la gazzosa, parlando come Garibaldi. Il pérlage è fitto più o meno come quello del paracetamolo di Calcuttiana memoria (la tachipirina da 500 che se hai il covid ne prendi due). Al gusto abbiamo trovato la prima impasse. A cosa somiglia di più, al Fluimucil da 600, al Bisolvon allungato con la Sprite o sempre al versatile Paracetamolo? Io, er Patata e Peppe Er Candido propendiamo per il Paraceramolo. Fascia insiste per il Fluimucil, "per un fatto di retrogusto", spiega. A parte tutto, ci siamo fatti mancare un Moscow Mule per constatare l'aroma per cui Boem è stato pensato, ovvero per essere aggiunto ai cocktail per vezzo o masochismo. In definitiva, comunque, il giudizio tecnico concorda su una unanime refertazione di "gran cacatone galattico". Che dire di più? Non penso che berremo Boem (circa l’accentazione sulla ‘o’ o sulla ‘e’ pare che Fedez e Lazza stiano ancora litigando). Ma attendiamo con curiosità di vedere quanti coraggiosi si sballeranno questa estate con la nuova bevanda gusto bronchite & antipiretico, con zeste di lime. Yo!