Il titolo dello show è “A sua immagine”. E dopo avere assistito al lungo duetto fra Lorena Bianchetti e Papa Francesco (menzionati in ordine di pubblica esposizione dell'ego) viene da chiedersi: ma l'immagine di chi? Perché in quasi 50 minuti di show mandato in onda nel venerdì di Pasqua spicca la confusione dei ruoli. C'è uno schema di partenza che prevede la presenza di un intervistato e un'intervistatrice, col primo che è una figura esorbitante quanto a carisma e dimensione storica. Ma poi il confronto prende una piega tale da non far capire più chi sia la vera attrazione dell'intervista: Bergoglio o Bianchetti? Perché il Papa ci mette tutto il peso della sua immagine e della sofferenza che in questa fase personale e storica lo vede sotto stress su ogni fronte. Ma anche Lorena ci piazza dentro una vis somatizzatoria che la porta ad assumere pose, espressioni e mossette da passione del venerdì santo vissuta con sofferenza fisica.
Una croce tutta sua.
Facce contrite alternate a sorrisi speranzosi, lacrime in canna e sorrisi di beatitudine. E poi quelle mani giunte davanti alle labbra mentre viene pronunciata la domanda dal tono troppo sospiroso, la risatina colma di gioia infantile come dopo la prima lezione di catechismo, quella postura sul bordo della sedia come se da un momento all'altro dovesse scattare in avanti nel gesto profano dell'abbraccio. E il tutto condito da domande “troppe”: troppe parole, troppa enfasi, troppe mossette e faccine, troppo gesticolare, troppo tutto.
Un debordare che se fossimo stati credenti avremmo trovato irrispettoso verso la figura del Santo Padre, cui bisognerebbe accostarsi con senso della misura. Ma siccome siamo laici ci limitiamo a registrarlo con un moto di tenerezza. La stessa tenerezza con cui confessiamo di non aver mai visto prima una performance televisiva di Lorena Bianchetti, né una puntata di “A sua immagine” che pure occupa spazi di palinsesto della tv pubblica dal lontano 1997. E adesso che ne abbiamo visto una puntata possiamo tornare serenamente a ignorarlo. Niente snobismo o istinto da mangiapreti. È solo che nella vita c'è molto altro da fare. Tanto più se succede quello che è successo nella puntata che doveva essere “speciale”, col Santo Padre disposto a concedersi per una chiacchierata di quasi un'ora ma poi a lungo soverchiato dall'intervistatrice, col suo effluvio di parole e controcampi. Se quell'intervista doveva essere un pezzo di storia della tv, possiamo serenamente consegnarla alla geografia. E buona Pasqua a tutti!