Un morto e cinque feriti, tra cui, alla schiena, il calciatore del Monza Pablo Marì. È questo il bilancio dell’aggressione a colpi di coltello avvenuta al centro commerciale di Assago (Milano). A evitare un esito anche peggiore ha contribuito un altro ex calciatore di serie A, Massimo Tarantino, che ha fermato il 46enne che stava seminando il panico (e che secondo quanto riferito dagli investigatori sarebbe affetto da gravi disturbi psichici): Tarantino è il padre di Marco, collaboratore di Automoto.it (testata che fa capo alla stessa casa editrice di MOW). Marco si occupa in particolare della logistica delle auto in prova. Oggi tutti chiamano suo padre eroe, anche se lui dice “non ho fatto niente”.
Quattro pazienti sono stati portati in ospedale in codice rosso, tra le quali l’uomo che poi è morto, Luis Fernando Ruggieri, 47enne di origini boliviane dipendente del Carrefour. In codice rosso anche lo spagnolo 28enne del Monza, un uomo di quarant'anni e una donna di 72, mentre una donna di 81 anni è stata soccorsa sul posto.
Dopo avergli fatto visita in ospedale assieme al tecnico Raffaele Palladino, l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani ha fatto sapere che Marì “aveva il bambino nel carrello, la moglie di fianco e non si è accorto di nulla. Mi ha detto di aver sentito come un fortissimo crampo alla schiena, che era il coltello di questa persona qui. Purtroppo poi ha visto questo che ha accoltellato alla gola una persona, ha visto tutto quello che è successo, qualcosa di sconvolgente”.
L’aggressore si chiama Andrea Tombolini ed è descritto dal Corriere come “una specie di hikikomori di 46 anni, un ragazzo cresciuto con i genitori, quasi impaurito dal mondo che aveva intorno”. Figlio di genitori perbene che hanno sempre cercato di stargli vicino, Tombolini “fin da ragazzo era rimasto naturalmente ai margini delle compagnie di amici, del divertimento, della vita”. Il padre avrebbe detto ai carabinieri che suo figlio – ripreso dalle telecamere del centro commerciale mentre correva con il coltello in pugno ferendo vittime apparentemente a caso – “non era mai stato aggressivo né violento”. Prima dell’assalto al Carrefour di Assago l’unico episodio registrato sarebbe stato un ricovero in pronto soccorso (era il 18 ottobre) dopo un gesto di autolesionismo: “In preda a una crisi – riferisce il Corsera – s’era preso a pugni in testa e in faccia”. Ora è ricoverato piantonato in una stanza del reparto di psichiatria del San Paolo: “Pensavo di star male, di essere ammalato. Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene, e ho provato invidia”, avrebbe detto ai carabinieri.
Secondo le prime ricostruzioni, Tombolini sarebbe entrato nel centro commerciale più o meno sette minuti prima di iniziare l’aggressione, avrebbe preso un lungo coltello da cucina da uno scaffale e poi avrebbe cominciato a gridare frasi apparentemente sconnesse e a colpire a casaccio i clienti che si trovavano lì a fare la spesa.
“Urlava, urlava e basta”, ha raccontato Massimo Tarantino, 51enne ex calciatore di Napoli, Inter e Bologna che assieme ad altre persone si è scagliato contro l’aggressore e lo ha fermato vicino alle casse, disarmandolo: “Io eroe? Non ho fatto niente”, il commento di colui che da agosto 2021 è responsabile dell’area tecnica della Spal. Si trovava ad Assago perché abita poco lontano, a Binasco. Con il suo gesto il papà di Marco ha confermato le proprie caratteristiche tecniche: un vero difensore.