Contattato da TvBlog, Pino Insegno ha detto di aver sentito Ainett Stephens e di aver chiarito con lei. Non c'è bisogno di chiederle scusa per le sue parole: “Non capisco perché dovrei, è una mia amica. Ho parlato con lei, le ho mandato un messaggio vocale, le ho detto di non prendersela. L’ho ringraziata per il lavoro svolto… è tutto tranquillo”. Attore, doppiatore, conduttore tv di assoluto talento che non ha bisogno di presentazioni e tantomeno di raccomandazioni, visto che s’era detto fosse stato preso per la sua amicizia con Giorgia Meloni (“Siamo amici da 20 anni, ma io lavoro e bene da 40”), Pino Insegno ha un concetto tutto suo della tranquillità. Ainett Stephens, anche lei un personaggio amico di Novella 2000, è un vulcano, che sa però nascondere la lava incandescente dietro a una classe e un’educazione non certo comuni, e che in qualche modo contrastano con la sua fisicità assoluta, che abbiamo tanto apprezzato ai tempi del Mercante in fiera, 15 anni fa proprio con Insegno, quando interpretava il personaggio della Gatta nera, e che abbiamo rivisto impeccabile poi al Grande Fratello Vip 6. Ma che cosa aveva detto Insegno da far incavolare Ainett? Alla presentazione dei Palinsesti Rai a Napoli ha fatto sapere che Ainett Stephens non sarebbe più stata la Gatta Nera: “La stiamo cercando, lei è diventata un po’ più grande. Sono passati tanti anni, resta indimenticata icona di quel programma. Bisogna sempre cercare di cambiare un minimo le cose perché sono passati 15 anni”. Sentite queste dichiarazioni Ainett l’ha asfaltato in un video dalla rara dialettica “femminilfemminista” in un social dove a Insegno fa fare la figura del maschilista che considera le donne ormai “passatelle dopo i 40”. Ha detto: “Ci sono rimasta male perché vedere, oggi come oggi, persone che hanno un' età importante rimaste a questi antichi retaggi è inammissibile. Vi dico una cosa: adesso che ho 40 anni mi sento meglio”. Ma Insegno non ci sta e nega certe affermazioni (le solite invenzioni dei giornalisti?) aggiungendo: “E poi, anche se avessi detto che è diventata un po’ più grande (e, ripeto, non l’ho detto) è un’offesa? Non ho capito quali scuse dovrei fare. Anche io sono diventato grande”. Non c’è niente di male nel dire che le persone invecchiano, ma è grave se si ritiene l’età un difetto appunto.
Tutto bene quel che finisce bene, Insegno ha detto in un gentile e amichevole messaggio vocale che ti ha mandato di non prendersela e ha detto: «L’ho ringraziata per il lavoro svolto… è tutto tranquillo». Vero, Ainett?
Proprio per niente. Intanto mi ha mandato dei vocali con un tono piuttosto arrogante, ma non starò certo a pubblicarli, perché non voglio fare polemica. Voglio essere una signora in questa circostanza, ma ho voluto rispondere a quelle affermazioni perché considerare una donna finita dopo i trent’anni oggi è ignobile. Non va bene e bisogna dirlo.
Ma qualcuno potrebbe dire che semplicemente tu stia rosicando perché non ti hanno chiamato.
No, capisco benissimo che dopo 15 anni si voglia cambiare, sperimentare, non è un obbligo richiamare me, anzi, ma dire che non mi chiamano perché ormai sono vecchia non passa.
E chi sarà la nuova Gatta nera?
Non lo so, so che non si chiamerà più gatta nera, perché in linea con il Politically Correct imperante “nera” è un aggettivo vietato, si chiamerà forse solo gatta, o gatta bianca.
Beh, anche “bianca” non sarebbe corretto, visto che fa riferimento alla pelle.
Non lo so e non è importante. Però è un dato che in Tv non ci siano ragazze di colore, io sono stata l’ultima e sono passati vent’anni. Ed è strano perché in Italia ci sono migliaia di belle ragazze nere, italiane, nate in Italia, che parlano perfettamente italiano e che non arrivano in tv anche se è la loro aspirazione diventare showgirl come me.
Beh, Lola Falana è stata una superstar della tv italiana già negli anni Sessanta e poi Settanta, e oggi la pubblicità è piena di personaggi di colore, sia maschi sia femmine, e Lorena Cesarini, attrice senegalese naturalizzata italiana, è considerata un talento. E non posso non citare Khaby Lame, senegalese e ora italiano, il tiktoker più seguito al mondo…
Perché l’Italia non è un paese razzista, ed io lo posso ben dire, sono adorata dagli italiani, e quando vengono in Italia da Marbella, in Spagna, dove vivo con mio figli, sono accolta con grande amore.
Comunque, la polemica con Insegno è finita?
Sì, ma la concludo a modo mio con un altro video che pubblicherò a breve.
Ancora benzina sul fuoco?
No, però la voglio chiudere sperando che Insegno capisca a questo punto che le scuse, sia a me sia a tutte le donne, non solo non sono un’ignominia, ma sono dovute.