Un uomo in missione, Al Bano, per conto dell’Italia e dell’Europa. Il cantante pugliese si è definito “messaggero di pace” in collegamento con La volta buona su Rai 1 da San Pietroburgo. Lì è conosciuto grazie a Sanremo, dice; in Russia poi c’era anche Iva Zanicchi, che ha fatto buon viaggio. Peccato che il ruolo diplomatico di Al Bano non sia stato riconosciuto in patria. Anzi, Romina Power si è “dissociata” dalla scelta di portare Felicità in concerto. In un momento del genere, in un luogo del genere, non ci sta, ha scritto l’ex moglie sui social. E anche Aldo Grasso sul Corriere della sera si è soffermato sul punto. Per Al Bano lì cannoni e bombe non ce ne sono, o almeno non li vede, ma la giornalista fa notare che la guerra è in Ucraina: “E meno male che Al Bano è andato in Russia per vedere in faccia la realtà, perché quelli che lo criticano ‘sono lontani dalla realtà’”. La vera ragione dell’ospitata, per Grasso, sta nel compenso più che nel tentativo di costruire un ponte per la pace grazie alla musica: “Se Al Bano (Iva Zanicchi non ha rilasciato interviste) avesse detto di aver partecipato al concerto di San Pietroburgo per il ricco cachet sarebbe stato meglio. Non è buona educazione fare i conti in tasca agli altri. Ma questa storia del ‘messaggero di pace’ si porta dietro una buona dose di insincerità: temo che Al Bano inganni più sé stesso che i suoi interlocutori”.

Altri terribili scenari di guerra hanno distolto la nostra attenzione dall'invasione russa in Ucraina, prosegue Grasso, “Ma Putin resta un dittatore sanguinario e l'attacco all'Ucraina non è solo un atto di espansionismo, ma soprattutto una strategia di sopravvivenza per un regime fondato su manipolazione e controllo poliziesco”. La firma del Corriere ha poi da ridire sul “pacifismo dei cantanti o cantori della pace”, che spesso si rivela “retorica ideologica”: “Non solo è in sé discutibile, ma non di rado è anche impastato di ipocrisia, quando deve affrontare la realtà di guerre in corso”. Cantori e cercatori di qualunque pace, “anche se è ingiusta, basta che la si faccia finita, non se ne parli più e si torni a cantare Felicità”.
