In questo strambo Natale, pieno di pioggia e parenti lontani sperduti da tempo e ripescati per non sentirsi poi così soli a celebrare il compleanno di Gesù Cristo, a tavola il discorso con cui si apre la conversazione è il medesimo per le famiglie di tutta Italia “hai visto Corona che casino ha combinato con Signorini?” e incontrollabile le conversazioni virano verso lidi decisamente più deliranti, portandomi a scoprire dell’esistenza di un Grande Fratello serbo, Elita, che fino all’anno scorso si chiamava Zadruga, ovvero, cooperativa. Il fratellastro del marito della cugina di terzo grado di mamma o di papà è noto a tutti – fino a qualche minuto prima della sua apparizione s’ignorava beatamente la sua esistenza – come un grande appassionato di scherma, dotato di una collezione di queste spade appese ad una parete piena di quadri antenati lontani, tra cui un tedesco. Barone di non so più dove in Germania, quando ancora la Germania non esisteva, e sotto il suo grande ritratto, appesa al muro una grande spada e una maschera protettiva per gli occhi, ma molto antica. La maschera per il Mensur, spiega il lontano parente tutto eccitato dal poter rivelare questa storia. Cos’è il Mensur? Un gioco prettamente tedesco molto semplice. Due tedeschi bevono birra fino allo sfinimento, dopo di ché si infilano questa maschera, imbracciano ciascuno una spada da scherma, si mettono l’uno davanti all’altro e prendono a duellare con i piedi piantati come chiodi per terra. Insomma, due tedeschi ubriachi che si prendono a spadate in faccia provocandosi indelebili cicatrici per provare di essere veri uomini. Ma che c’entra questa storia con Zadruga?
Incuriosito dalla storia vado su youtube per cercare qualche video di questa disciplina folkloristica tedesca, ma m’imbatto in un video con un titolo incomprensibile in lingua slava. Lo apro. C’è un uomo in tuta Adidas, o comunque di un tipo simile, abbastanza fisicato, collo taurino, capelli a spazzola, faccia da delinquente. Nel salotto di una casa che ricorda molto quella del Grande Fratello condotto da Alfonso Signorini, il ragazzo sbraita e corre imbizzarrito per la casa imprecando in una lingua che scoprirò essere serbo. Pare soffrire d’amore e tutti gli altri inquilini provano a placare la sua furia. Il ragazzo scavalca il divano, corre verso il televisore al plasma da cento pollici appeso in salotto e gli tira un calcio distruggendolo, poi si getta sul tavolo e si mette a piangere con la testa nascosta tra le braccia forti. Poi si alza e di fronte allo sguardo un po’ sbigottito, ma nemmeno troppo sorpreso degli astanti, donne dalle unghie ricostruite, abbigliamento che noi definiremmo tamarro, e altri simpatici uomini tosti simili a lui, corre fuori dalla casa disperato, alcuni lo prendono sottobraccio, se lo coccolano, sembrano dirgli – ma non è dato sapere – che andrà tutto bene, che non deve fare così. Scopro, non so come, che il ragazzo in questione si chiama Mensur Ajdarpašić – sì come la disciplina tedesca delle spadate in faccia – e che è uno dei partecipanti al reality serbo Zadruga, che però oggi si chiama Elita. Cercavo tutt’altro e ho scoperto qualcosa di meraviglioso. Totalmente esaltato da questa cosa vado a cercarmi altri video di questo splendido show e nel frattempo penso, “chissà se con uno così Signorini… non credo”. Se qui per entrare al Grande Fratello belli e brutti si sono concessi al patron del reality Mediaset, l’impressione è che in quello serbo, Zadruga, abbiano piuttosto preso il conduttore e lo abbiano gonfiato di botte. Perché?
Adesso vi spiego. Se nel grande fratello italiano il pubblico rimane morbosamente incollato allo schermo del televisore nell’attesa di sorprendere – e non accade quasi mai – qualche coppia ad amoreggiare sotto le coperte, in Zadruga – che oggi però si chiama Elita – è l’esatto contrario. Lo spettatore evidentemente attende con ansia che due concorrenti si menino, e anche qui, però, non accade mai, perché la casa è popolata di questi omoni della security con delle pettorine gialle che intervengono ogni qualvolta scoppi una rissa e vi sia il rischio che i due antagonisti, spesso per ragioni di donne, oppure di donne, vengano alle mani. I due litigano minacciosamente poi o provano a menarsi e vengono divisi dalla security, oppure arrivano ad un punto di accordo, fanno la pace, si stringono la mano vigorosamente, si abbracciano, diventano amici più sinceramente. Ogni tanto in Zadruga i personaggi giocano a braccio di ferro e si sfidano sul terreno della mascolinità più pura e antica. Le donne, in tutta questa storia non sono altro che dei soprammobili utili a rendere meno omoerotica la trasmissione, per il resto è solo testosterone e amore tossico con queste signorine devastanti che fanno davvero soffrire questi bestioni pronti a tutto pur di salvare il loro cuore dalla disperazione più profonda. Quindi insomma, vi consigliamo assolutamente, questo Natale, piuttosto che di stare dietro alla questione di Corona e Signorini e poi al prossimo Grande Fratello, date un’occhiata a Zadruga, anzi Elita, perché ne vedrete delle belle.