Su Twitter c’è chi si chiede a cosa valga piegarsi al “wokeismo” e chiedere scusa, se poi si viene cacciati. La notizia riguarda Jeremy Clarkson, il noto presentatore e opinionista finito nell’occhio del ciclone per le sue uscite su Harry e Meghan Markle, soprattutto su Meghan, poi ritirate e cancellate dal sito del The Sun, dove tiene una rubrica al vetriolo. Questa la frase incriminata: «“Di notte non riesco a dormire e me ne sto lì, digrignando i denti e sognando il giorno in cui Meghan verrà fatta sfilare nuda per le strade di ogni città in Gran Bretagna, mentre la folla scandisce ‘Vergogna!’ e le getta addosso escrementi». Il duca di Sussex non l’ha tirata per le lunghe e ha commentato l’articolo definendolo «orribile, doloroso e crudele». Non tutti credono che Clarkson abbia esagerato, tuttavia il commentatore del The Sun ha scelto di inviare una e-mail di scuse alla coppia ir-reale il giorno di Natale.
E-mail che non ha sorbito alcun effetto. Al contrario, sembra che il problema, stavolta, sia stato il riferimento «esclusivo» a Harry, come se Meghan non esistesse. Non si fa… L’indole di Clarkson, tuttavia, non è certo di quelle che vengono minate da delle scuse rifiutate, soprattutto da parte di persone che non stima. Ciò che invece può incidere di più è il coro di “addii” che potrebbero seguire a uscite tanto sfortunate. Tra questi, Variety rivela quello che potrebbe pesare di più, ora come ora, per il conduttore. Si tratta di Amazon Prime che ha deciso di cessare ogni rapporto con Clarkson dopo l’uscita delle ultime stagioni di The Grand Tour e Clarkson’s Farm commissionate per il colosso dello streaming. Bye bye Jeremy, Amazon lo molla sul ciglio della strada, perché avrebbe, almeno stavolta, abbaiato troppo.
«Di solito, leggo quello che ho scritto a qualcun altro prima di archiviare, ma ero a casa da solo quel fatidico giorno, e di fretta. Quindi, quando ho finito, ho semplicemente premuto Invia. E poi, quando la colonna è apparsa il giorno dopo, la mina è esplosa». Sembrerebbe questa la scusa di Clarkson. Ma molti evidenziano una certa tendenza dell’autore presente in tutti suoi articoli, e parlano di «odio, misoginia e cospirazionismo». Sta di fatto che Clarkson dovrà dire addio alle sue serie Amazon (mentre nessuno, dalla piattaforma, ha ancora rilasciato dei commenti) e al traffico di turisti che andavano alla sua fattoria proprio grazie ai programmi Prime.