Trent’anni di ricerche, intercettazioni e appostamenti, per capire che Matteo Messina Denaro, il latitante numero uno in Italia, stava a soli 8 chilometri dal proprio paese di origine, Castelvetrano. Pare che il ricercato abbia passato l'ultimo periodo in casa del proprio autista, Giovanni Luppino, in una casa di due piani situata zona vicina al centro di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani.
Dopo sequestri che ammontano a quasi quattro miliardi di euro negli anni, pare che il padrino di Cosa Nostra non se la passasse poi tanto male - quantomeno economicamente - nemmeno in quest’ultimo periodo.
Bloccato mentre era in fila per un tampone all’interno della clinica privata Maddalena, in attesa di fare la chemioterapia, il boss che girava con un documento falso aveva al polso un tesoretto di circa 35.000 euro. Fonti investigative, infatti, parlano di un Franck Muller, orologio ben conosciuto agli appassionati del settore, anche se il modello, quantomeno al momento, non è ancora stato svelato.
Tra i modelli che si trovano in vendita a 35 mila euro c'è per esempio un Franck Muller Cintrée Curvex (7850 CC QPB) in oro a 18 carati.
Di certo possiamo dire, contrariamente a quanto hanno riportato vari organi di stampa, che non si tratta di un Jack Miller...
L'orologio, peraltro, era abbinato a un giubbotto Chelsea di Brunello Cuccinelli da 10 mila euro e a un berretto griffato, sottolineando la rinomata passione del boss per il lusso.
Un nulla se confrontato con un patrimonio stimato ancora in circa tredici milioni di euro, ma che la dice lunga su quanto non facesse nulla passare così inosservato, probabilmente forte della sua nuova identità e della copertura garantitagli da una rete di amicizie e da un muro di omertà.
A fare maggiore chiarezza rispetto alla sua vita odierna ci penseranno i militari che, nella notte, hanno rintracciato il suo covo e si sono messi subito all’opera, assieme al procuratore aggiunto Paolo Guido. Quest'ultimo ha passato gli ultimi anni proprio sulle tracce del boss.
In questo momento non è ancora chiaro cosa sia stato rinvenuto dagli agenti, oltre a vestiti firmati e profumi vari, ma rumors vogliono che l’ultimo dei boss stragisti sia ancora in possesso del vero tesoro del boss corleonese Totò Riina: un vastissimo archivio di documenti, anche top secret, che vennero fatti velocemente sparire dopo l’arresto.
A differenza di oggi, quando Riina venne arrestato, il suo covo non venne perquisito e se mai dovessero essere rinvenute, queste carte potrebbero dare delle risposte alle tante, troppe domande che rimangono ancora senza risposta.