Amici di Maria De Filippi si è concluso dopo i tradizionali nove mesi di gestazione con la finale meno vista di sempre. Colpa del calcio, la sera di domenica 18 maggio è scesa in campo tutta la Serie A a giocarsi lo scudetto. Non a caso, la conduttrice aggiornava sui goal in diretta. Diretta che ha incoronato vincitore il ballerino Daniele Doria e buon per lui. Riguardo alla categoria canto, i due concorrenti superstiti, Trigno e Antonia, hanno purtroppo lasciato molto a desiderare (la sordità). Senza post-produzione, le loro voci, al netto dell'emozione, erano praticamente irriconoscibili, biechi miagolii. Possibile mai che in quella scuola, nell'arco di tempo di una gravidanza, non fosse proprio passato di meglio? Amen, la coppa di categoria viene comunque assegnata a tale Trigno che, pur non sapendo cantare, si scrive i testi dei suoi inediti, è belloccio da morire e tiene pure una certa personalità. Sicuramente il coraggio di esibirsi, con aria da er mejo, pur non riuscendo a pigliare mezza nota. Bene, dopo essersi aggiudicato il meritato traguardo, eccolo annunciare via social le sue prime due date live, per temerari. La prima ai Magazzini Generali di Milano il 20 novembre, la seconda a Roma presso Largo Venue, il 26 dello stesso mese. Biglietti in vendita su TicketOne a 25 euro, prezzo onesto per un esordiente. Peccato che, a ben guardare, spunti anche uno specialissimo 'Meet&Greet package' disponibile alla modica cifra di 129 euro. Cosa garantisce? La preziosa opportunità di scattarsi un selfie con l'artista dopo il live (e altre bazzecole). Siamo alla frutta? Siamo alla frutta. Ma pure alla follia. E non è nemmeno la prima volta che succede...

In un'industria musicale che, si spiffera, stia cercando di spacciare biglietti riempi-stadi a 10 euro (Elodie, Marracash, Luchè, Gazzelle, sembrerebbe un disastro un po' per tutti quanti), Warner che gestisce questo ragazzo appena fuoriuscito da 'Amici' fa la mossa e lo piazza a 129. Per chi ce casca. Tiè. Ognuno, ovvio, spende i propri soldi come meglio crede, ma non è difficile immaginare ragazzine che faranno una capatanta ai genitori per estorcere loro 'sta cifra e potersi fare una foto con il bellissimo Trigno. Bellissimo Trigno che, ovvio, con questa scelta di marketing non c'entra nulla. Così come non c'entrava Tananai, sottoposto alla stessa 'offerta' durante il tour nei palazzetti - ma lui 'chiedeva' un umile centello - oltre al prezzo del biglietto che già veniva 80 a cranio.
È capitato lo stesso con Madame, perfino con Guè Pequeno, insomma, così fan tutti (i management degli artisti). Si tratta di una prassi piuttosto beduina, ma se continua a esistere indisturbata, significa che un mercato l'avrà pure. Nel caso di Trigno il 'golden ticket' consente anche di saltare la fila e di assicurarsi un posto sottopalco. In pratica, se sei ricco ti meriti la musica, altriementi un po' meno. Una pratica che fa abbastanza orrore, ma tant'è. E ora la grande domanda: una roba del genere potrà mai essere astuta mossa di marketing per uno appena uscito da 'Amici'?
Insomma, la prima valutazione che verrebbe da fare è che raccattare 129 euro a cranio, per una discografica, equivalga a fare la questua. Tiran su due lire, però le tirano su, magari, mettendo in difficoltà chi quelle due lire le spende. Non è che tutti abbiano 129 euro da buttare per i capricci dei figli adolescenti. O che ogni 20enne possegga, di suo, un tesoretto del genere da allocare per la preziosa opportunità di una foto con l'artista di turno. Di sicuro, però, molti farebbero (e faranno) il diavolo a quattro per avere tra le mani cotanto biglietto speciale, costi quel che costi. I concerti di Trigno sono poi fissati per novembre prossimo, quindi forse possiamo pensare che chi ha investito sul ragazzo creda pochino nelle vendite del disco del nostro. Tanto poco da pararsi le terga con la carta 'Meet&Greet', nel caso in cui il giovane non faccia proprio il botto durante l'estate che viene. Partiamo, insomma, molto bene.
Non c'entra il talent, Maria De Filippi, né lo stesso Trigno, teniamo a ribadirlo. Queste sono solo scelte della discografica, di chi organizza il tour e decide di piazzare una fucilata di tale proporzioni perché "così fan tutti". Ma è giusto che tutti facciano e continuino a fare così? A occhio, l'urgenza di monetizzare qualunque 'experience' lede ognuna delle parti in gioco. Immaginiamo, e speriamo di immaginare bene, che il concorrente i suoi fan che l'hanno televotato fino alla vittoria li vedrebbe volentieri pure gratis, dopo il traguardo del primo concerto. Senza contare che a lui di grano da questa operazione 'Meet&Greet' finirà in tasca poco e niente. Se non l'emozione di ritrovarsi esposto a pagamento, per la gioia dei passanti più altospendenti. Eppure, andare a un concerto forse non dovrebbe essere come andare allo zoo, anzi, a un safari esotico. Che amarezza, alla fine tocca sempre citare quel celebre motto di Wanna Marchi...
