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Tutto quello che non torna
delle tesi di Alessandro Orsini:
fact-checking al personaggio del momento

  • di Riccardo Belardinelli Riccardo Belardinelli

30 marzo 2022

Tutto quello che non torna delle tesi di Alessandro Orsini: fact-checking al personaggio del momento
Il professore della Luiss, tra una polemica e l’altra e mentre denuncia di essere censurato – ma intanto è sempre in Tv e sui giornali - sciorina teorie di aggressività da parte della Nato che rasentano il complottismo. Ma ora su Youtube un esperto lo smentisce e sui social è di tendenza un nuovo sport: il debunking delle sue teorie. Nelle analisi di Orsini, infatti, mancherebbero totalmente le differenze tra una “esercitazione militare” e la preparazione di una guerra vera e propria e che anche la Russia partecipò a esercitazioni Nato (l’ultima nel 2021) e organizzò nel 2019 una esercitazione militare in Serbia, portando in quel Paese un sistema missilistico con una gittata di 400 km (rivolto verso di noi)

di Riccardo Belardinelli Riccardo Belardinelli

“Simulare una crisi militare e gestirla”. Con queste parole Andrea Gilli, Senior research Nato defense college, uno di quelli che spesso vedete in tv in questi giorni, ha spiegato il senso della locuzione “esercitazione militare”. Che il professor Alessandro Orsini - ormai sappiamo tutti chi è - ha tirato fuori l’altra sera Piazzapulita, il programma di La7 dove ora si esprime dopo l’abbandono della Rai (che, comunque, l’ha reintegrato una delle scorse sere facendolo comparire nella trasmissione della Berlinguer). Orsini ha detto che la Nato avrebbe avviato nell’estate fra giugno e settembre del 2021 "tre gigantesche esercitazioni militari con scenari di guerra in Ucraina”, aggiungendo anche che l’organizzazione avrebbe incluso eserciti non del suo gruppo come, appunto, l’Ucraina. Secondo il professore della Luiss, questo nucleo di esercitazioni non sarebbero state riportate dai media e, come più volte ha sottolineato nei suoi interventi televisivi, facendo anche allusione al fatto che la Nato e Kiev non sono estranei all’innesco di questa guerra. E anzi, i due protagonisti sono in parte responsabili di questo conflitto. Ma come ha spiegato Andrea Gilli in un incontro sul canale Youtube Liberioltre, esercitazione militare non significa necessariamente prepararsi alla Terza guerra mondiale.

Come spiega Gilli, le esercitazioni possono essere di vario tipo, non necessariamente militari, perciò ne esistono di peacekeeping, di logistica e questa chiarificazione serve a smentire l’equivalenza di Orsini per cui esercitazione vuol dire essere pronti all’invasione. Gilli ha spiegato che il fatto che le unità militari della Nato compiano in queste sessioni d’allenamento (chiamiamole così, sfruttando la metafora calcistica che ha fatto l’esperto) con altri Paesi, non vuol dire che questi siano coinvolti direttamente con la Nato stessa. Si tratta infatti di collaborazioni che permettono, tramite queste attività di cooperazione come addestramento e test, di tenersi aggiornati e pronti in caso di situazioni di emergenza. A queste esercitazioni, negli anni, vi hanno partecipato anche i militari di Paesi non membri come Russia e Ucraina, salvo poi i primi essere lasciati fuori dalle recenti sessioni dopo le strategie messe in atto negli anni (2008, attacco alla Georgia, 2014, attacco al Donbass, 2022, invasione dell’Ucraina). Quindi sì: anche la Russia in passato ha partecipato a esercitazioni militari con la Nato. Una anche molto recente.

Oppure, come ha spiegato Daniele Macchi con un post sui social, l’esercito russo aveva lavorato insieme con quelli di alcuni alleati Nato nel febbraio 2021 - poco più di un anno fa - per un’esercitazione al largo delle coste del Pakistan. Vi hanno partecipato le forze navali di Turchia, Russia, Stati Uniti e Gran Bretagna, esercitazione nota con il nome di Aman-2021. In più, come ricorda ancora Macchi in riferimento alla questione sollevata da Orsini, “forse sarebbe stato opportuno per il professor Orsini contestualizzare la "rivelazione" di queste "gigantesche esercitazioni", aggiungendo anche che nell'Ottobre 2019, “la Russia aveva effettuato un'esercitazione militare in Serbia, portando il sistema missilistico S-400 (che ha una gittata di 400 km) nel territorio serbo”.

L’accusa che porta avanti Orsini circa queste sue citate tre “gigantesche esercitazioni” si basa quindi su un problema strutturale di fondo che è quello della collaborazione e della comunicazione tra fazioni oggi opposte. In parte è vero: Nato e Russia e Ucraina hanno collaborato per esercitazioni, ma era secondo un protocollo prestabilito e, citando ancora una volta Gilli, del tutto normale. Nello specifico, quella tirata fuori da Orsini avvenuta in estate, hanno partecipato tre Paesi membri della Nato più uno esterno: Stati Uniti, Lituania, Polonia e Ucraina (unico non membro, peraltro sul suo territorio).

E poi, la questione delle fonti. A dare notizia delle attività congiunte fra Nato e Paesi non membri è stata la Reuters il 27 luglio, trattasi, se non della prima, comunque della più autorevole agenzia di stampa mondiale - la sua citazione in tv è stata che le "informazioni non sono passate".

Tra l’altro Orsini sapeva benissimo dell’esercitazione Nato-marina russa. Il sito gestito dal professore della Luiss (Sicurezzanazionale.it) titola il 10 dicembre 2020 “Marina russa conferma esercitazioni congiunte con Paesi Nato”, chiarendo quindi che fra Russia e Paesi della Nato c’è un legame per questo tipo di test. O forse Orsini si è fatto debunking da solo e non ce lo ha detto? In ogni caso, il debunking lo hanno fatto a lui gli esperti su varie piattaforme, e si è capito che a Piazzapulita la direzione del suo discorso era un tantino fallace.

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