Ormai lo sappiamo tutti, Andrea Purgatori avrebbe potuto salvarsi. E tutto sarebbe dovuto andare diversamente. Eppure il giornalista, che nel suo campo era, per chi scrive, il più grande di tutti, è morto a settant’anni il 19 luglio 2023. A provocarne il decesso un'endocardite (infezione delle valvole cardiache) curabile con una semplice terapia antibiotica. I medici che lo avevano in cura sono ora accusati di omicidio colposo: il radiologo Gianfranco Gualdi, il suo assistente Claudio Di Biasi, la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo e il cardiologo Guido Laudani. Motivo? Non hanno compreso quale patologia avesse davvero colpito Purgatori, che è stato curato per un tumore inesistente. Una terapia devastante quanto inutile. Edoardo Purgatori, il primogenito di Andrea, ha fatto mettere a verbale il suo pensiero durante l’interrogatorio per l’indagine sulla morte del padre: “La lettura di queste immagini sarebbe risultata di facile interpretazione anche a uno specializzando”. Ludovico, l’altro figlio di Purgatori, ha raccontato di un suo colloquio con Gualdi: “Si avvicinò riferendoci che dall’esame era emerso che bisognava procedere con ulteriori controlli poiché la total body aveva rilevato altre macchie sospette”.
Eppure, secondo la difesa, la morte di Andrea Purgatori era inevitabile: per i medici le sue condizioni erano troppo gravi. I figli del giornalista hanno, subito dopo la morte del padre, denunciato i medici che lo avevano in cura. E, secondo la Procura che a chiuso le indagini, sarebbe andata così: “Una catastrofica sequela di errori ed omissioni. Un corretto trattamento diagnostico-terapeutico avrebbe consentito al paziente Purgatori un periodo di sopravvivenza superiore a quanto ebbe a verificarsi”. Ricordiamo che tra i medici accusati c’è anche Gianfranco Gualdi, radiologo consulente del Vaticano dal 1981. Andrea Purgatori, più volte durante la sua carriera giornalistica si è scontrato con la Santa Sede, soprattutto per quanto riguarda il caso di Emanuela Orlandi, quindicenne cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983. Caso di cui Purgatori si è occupato fin dall’inizio con massima serietà e devozione. Continuiamo quindi a domandarci come mai Andrea Purgatori abbia scelto di farsi visitare proprio dal luminare dei papi…